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Caso Cospito, anticipata udienza in Cassazione. L’Antimafia: 41 bis o massima sicurezza

Il procuratore Saluzzo: no alla revoca

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E' stata anticipata ulteriormente – sarà il 24 febbraio – l'udienza in Cassazione sull'istanza presentata dal difensore di Alfredo Cospito dopo il no al reclamo contro il 41 bis dichiarato da Tribunale di Sorveglianza di Roma. Lo ha reso noto la difesa dell’anarchico detenuto nel carcere di Opera.

Alfredo Cospito può restare al 41 bis oppure tornare al regime di alta sicurezza, con tutte però le dovute cautele. Ha una conclusione aperta, che si affida alle valutazioni dell'autorità politica, il parere consegnato dalla Procura nazionale antimafia e antiterrorismo al ministro della Giustizia Carlo Nordio. Un documento lungo una decina di pagine che – a quanto si è appreso – non dà dunque un'indicazione netta, pur ribadendo che fu fondata la decisione del 5 maggio del 2022 di applicargli il carcere duro.

Il procuratore generale di Torino Francesco Saluzzo invece avrebbe dato parere contrario alla revoca del 41 bis per l’anarchico. La notizia emerge da fonti romane, mentre l’avvocato dell’anarchico lancia un nuovo allarme sulle sue condizioni. «Cospito aveva preparato uno scritto da inviare alle autorità che possono riceverli per vigilare contro la tortura, contro i trattamenti inumani e degradanti: questo foglio, contenuto in un block notes, gli è stato sequestrato nel carcere di Opera. Gli hanno sottratto anche i libri che provenivano dal carcere di Bancali e quindi non ha più niente da leggere e tanto meno da scrivere» dice Flavio Rossi Albertini.

La salute a rischio
La preoccupazione ancora una volta è per le sue condizioni di salute. «Alfredo è sempre più magro, ha perso 45 chili. La situazione si sta estremamente complicando e si sta andando oltre la soglia critica. Lui è assolutamente determinato ad andare avanti ma è consapevole che ciò porterà a delle conseguenze irreparabili», aggiunge.

«Alfredo Cospito è in un cosiddetto gruppo di socialità composto da tre persone - afferma il suo difensore - con grandi problemi di salute e quindi è sostanzialmente da solo, 24 ore su 24 relegato all'interno della cella». 

La telefonata anonima

«A Bologna ci sarà un grave attentato per i fatti relativi a Cospito». È il contenuto di una telefonata anonima ricevuta ieri mattina dalla portineria dalla sede del Resto del Carlino. Lo scrive la stessa testata bolognese parlando di una «voce giovane e maschile, senza accenti, con una lieve cadenza bolognese». La chiamata sarebbe rimbalzata - scrive il quotidiano - da un numero interno, forse quello del vecchio centralino, ed è stata presa alle 8.05 durando nemmeno un minuto. È stata immediatamente avvisata la Digos che ora sta lavorando con la Procura di Bologna per individuare il numero da cui è partita la telefonata attraverso i tabulati. 

Si è acceso il dibattito in parlamento sul caso Cospito, con il deputato Donzelli che ha accusato la sinistra di un malcelato sostegno al detenuto e ha anche rivelato alcune intercettazioni per le quali peraltro è stato presentato anche un esposto che chiede di verificare il reato di rivelazione di segreti d’ufficio. E la Procura ha aperto un fascicolo. 

Oggi è atteso il parere della procura generale di Torino sulla richiesta di revoca del 41 bis su cui toccherà poi al ministro della Giustizia Carlo Nordio sciogliere la riserva. Cospito intanto ha superato i 100 giorni di sciopero della fame. Ora, dal carcere milanese di Opera, dove è stato trasferito proprio per seguire meglio le sue condizioni di salute, dice a chi è andato a trovarlo di «voler vivere». Ma aggiunge di «non sentirsela di condannare gli attacchi anarchici» che stanno arroventando il clima in Italia e in Europa.

I commenti della politica

«La insulsa polemica intorno ai colleghi Donzelli e Del Mastro delle Vedove, come volevasi dimostrare, ha aperto un varco al dilagare dell'estremismo anarchico – commenta Micaela Biancofiore, senatrice dei Civici d’Italia –  Ed ecco il drammatico annuncio di un attentato a Bologna che fa tremare le vene ai polsi. E ora il PD cosa dice? Le divisioni della politica nazionale, innanzi ad un'escalation eversiva, sono servite solo a rafforzarne la convinzione di poter sopraffare lo Stato. Si corra immediatamente ai ripari, tutti i partiti dell'arco costituzionale si stringano intorno al governo Meloni che è oggi più che mai il governo di tutti gli italiani, chiamato ad affrontare un inatteso invasore della pace nazionale.Se si farà un solo ulteriore errore, se si farà anche minimamente filtrare l'idea che il 41-bis possa essere modificato, se si lascerà saldare l'anarchia con settori della mafia, i sacrifici di Falcone e Borsellino e di tanti altri eroi della legalità morti per la Patria , saranno bruciati nel falò delle vanità della più stolta politica. Mai come in questo momento serve l'unità nazionale, l'orgoglio del Paese tutto, in opposizione ferma al tentativo di riemersione del terrorismo». 

Sulle minacce di un attentato a Bologna interviene anche Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Italia Viva alla Camera: «Sono inquietanti le notizie che vorrebbero la città di Bologna prossimo luogo di un 'grave attentato' da parte di fazioni che solidarizzano con Alfredo Cospito. Esprimo la mia vicinanza alla redazione de Il Resto del Carlino, che ha ricevuto la telefonata minatoria, al sindaco Lepore e alla cittadinanza, e la mia più ferma condanna verso chi tenta di avvelenare la vita istituzionale del Paese attraverso violenze e intimidazioni». 

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
02/02/2023 20:21:14


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