San Siro, La Russa vuole il doppio stadio: “Il Meazza non può essere abbattuto”

Il presidente del Senato sconfessa Sgarbi
Il destino dello stadio San Siro di Milano irrompe nella campagna elettorale per le Regionali in Lombardia. A puntarci su un grosso riflettore è il presidente del Senato, lombardo acquisito e interista, Ignazio La Russa che «parla da cittadino milanese» a margine della kermesse al Pirellone targata Fratelli d'Italia per il lancio in grande stile della campagna elettorale. «San Siro non va abbattuto. Ma al tempo stesso, serve un nuovo stadio. Quindi, la mia proposta, che ho già fatto al sindaco Sala, è di tenere il primo e farne un secondo. Anche in altre parti d'Europa ci sono due stadi a poca distanza l'uno dall'altro».
Il vincolo di cui parla Vittorio Sgarbi? «Lo conoscete. - dice il presidente del Senato ai giornalisti che glielo chiedono - È un campione di comunicazione, ma non c'è nessun vincolo. La soprintendenza si era già espressa in merito e non c'è l'intenzione di porne uno». Dunque, la palla passerebbe al sindaco di Milano Beppe Sala: «Lui sa come la penso - aggiunge La Russa - non deve più nascondersi dietro a un dito. Decida cosa vuole fare con San Siro, se vuole abbatterlo abbia il coraggio di dirlo. Ma la smetta di nascondersi dietro al governo perché, in questa faccenda, l'esecutivo non c'entra nulla. È una questione milanese e basta». In tema di abbattimento, poi, La Russa ribadisce le preoccupazioni per «la quantità di polveri sottili, per il traffico di camion».
Sulla vicenda San Siro, nei giorni scorsi erano volati gli stracci tra Sgarbi e Salvini, con il ministro delle Infrastrutture che ricordava al sottosegretario di «non parlare a nome del governo» senza averne l'autorità e il secondo che invitava il Capitano a «occuparsi del ponte Stretto di Messina».
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