Opinionisti Mara Ercolanoni

Streghe e rituali antichi

Magia bianca religioni e credenze

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Perché, dai secoli dei secoli amiamo e siamo affascinati dalla magia?

Da quanto sappiamo fin dalla nascita degli esseri umani, ogni etnia, e ogni popolo e ogni tempo è stato scandito dalla credenza che ci sia altro, ad accompagnare la nostra vita, dopo la stessa vita, un’altra vita sconosciuta.

Verità? O solo fumo negli occhi per i più creduloni?

Eppure la stessa religione Cristiana ritiene ed ha istituito un vero impero nel mondo di un tempo e anche in quello di oggi, proprio in base a questa credenza.

Se ricordiamo che nell’anno 1000 si predicava l’arrivo funesto della fine del mondo imminente, scopriamo che veniva venduta la salvezza eterna, cioè il paradiso certo attraverso il pagamento di un obolo, moneta corrente del tempo.

Ovviamente scandalosa richiesta, per la chiesa e ovvia e improbabile, era la salvezza, ottenuta pagando un obolo e non avendo cura della propria anima, restando lontani dai peccati, o dalle azioni ritenute tali.

Siamo da sempre un genere di esseri stranamente poco intelligenti, o c’è davvero qualcosa che ci spinge a credere in qualcosa di divino?

Ovviamente questa è la domanda delle domande.

Alla quale io non so rispondere.

Ma so che se ci poniamo delle domande, e forse è perché ci sono dei segnali, delle sensazioni che ci spingono a cercare, a scoprire nuove verità.

Eppure ci fu un periodo molto nero e aberrante in cui, donne per lo più levatrici o guaritrici attraverso piante officinali, cercavano di guarire o perseguire le proprie credenze.

Ma vennero perseguitate, proprio a causa delle proprie credenze.

Esse erano le streghe.

 

Nel corso del Quattrocento la Chiesa si occupò di fornire un bagaglio intellettuale per combattere coloro che erano accusati di stregoneria e permettere così alle autorità di individuare i colpevoli di un misfatto tanto grave. Se nel corso del Duecento papa Gregorio IX aveva cercato di fornire una definizione teorica dell’accusa di stregoneria, nel corso del Quattrocento si diffusero testi che si occupavano di stregoneria e di definire la categoria di strega. Almeno due sono le opere che possono essere indagate in tal senso: 

1.      Il Formicarius del teologo domenicano Johannes Nider, scritto nella seconda metà degli anni Trenta del Quattrocento, fu edito più volte anche nel corso del Cinquecento. Questo testo, strutturato come un dialogo tra due personaggi – un uomo esperto di teologia e un allievo – fu alla base di diversi trattati di demonologia, la disciplina cioè che indaga tutto ciò che concerne i demoni. Il dialogo contribuì a fissare nell’immaginario alcune caratteristiche considerate proprie delle streghe, caratterizzate dal legame anche sessuale con il diavolo, dalla volontà di nuocere individui cristiani e innocenti, dall’utilizzare in segreto poteri soprannaturali per imporre la propria volontà malefica.

2.      Il Malleus Maleficarum, firmato da Institoris e Sprenger, due teologi domenicani che compilarono tale testo alla fine degli anni Ottanta del Quattrocento. Questo trattato ottenne una larghissima fama. Esso divenne lo strumento privilegiato per poter classificare tutti quei comportamenti considerati fuori dalla norma come conseguenza di un legame tra le donne e il demonio. Sulla base di questo testo si formarono gli inquisitori per tutto il Cinquecento.

 

Dal WEB.

Quindi sulla base di teologi illustri e personaggi di alto rango, si era dato il via alla più grande persecuzione della storia verso le donne soprattutto libere, che destavano timori.

Attraverso torture inaudite venivano fatte confessare, per poi ardere vive sui roghi.

Quindi i comportamenti “fuori dalla norma” erano additati come conseguenza di patto solidale con il maligno.

Ma poi chi era questo maligno?

Colui che torturava e uccideva? Oppure le donne guaritrici e levatrici del tempo?

Ma poi chi aveva, e dà ancora oggi, questo potere e queste credenze al genere umano?

Si da per scontato che tutto ciò esista.

Che ci siano i buoni e i cattivi, e si in un certo senso esistono.

Ma ricordiamo che nessuno ha mai davvero visto Dio, o il Diavolo, eppure abbiamo milioni di persone che credono e pregano ogni giorno il proprio Dio.

E allora perché non possono esistere le streghe?

E perché, ma soprattutto, chi decide quali siano le giuste credenze o quelle sbagliate, da non perseguire, per arrivare ad una condanna assoluta?

Sicuramente, in quel tempo furono, a decidere le forze create dall’inquisizione.

 

Chi sono in realtà le streghe di oggi?

Sono quelle persone che ancora oggi, guardano la luna, pensando che ci sia una forte influenza su ogni essere vivente su questo bellissimo pianeta.

Sono quelle persone che hanno delle credenze diverse, amano gli alberi e tutto ciò che è natura incontaminata.

Creano incantesimi benevoli.

 

Quindi esiste la magia? Ma perché no, per nostra fortuna oggi possiamo credere in ciò che vogliamo e in ciò che è più affine a noi.

Certo, parlare oggi di magia quale strumento d’azione o trasformazione positiva o benefica nella nostra vita può apparire anacronistico.

Di fatto viviamo in un universo essenzialmente concreto, un mondo materiale, in cui il successo si misura sulla scala di ciò che siamo sul piano sociale, delle persone che frequentiamo, e di ciò che accumuliamo come ricchezze o possessi.

A dispetto di questo nostro modo di percepire il mondo e le cose alle quali siamo ancorati, un giorno o l’altro, accade a tutti di immaginare che esistono altre energie sconosciute o piuttosto misconosciute, che potremmo utilizzare per migliorare la nostra vita, la nostra “sorte”.

Piccoli gesti, come i gesti scaramantici che si perdono nella notte dei tempi.

Si dice, per esempio, che rompere uno specchio, equivalga ad attirare su di sé sette anni di infelicità.

Questa superstizione trarrebbe la sua origine dall’antica premessa secondo la quale, il riflesso dell’immagine di un uomo nell’acqua rivelerebbe la sua anima e che le increspature sulla superficie liquida potrebbero distruggerla.

 

Esistono migliaia di altre superstizioni, come il gatto nero, il sale o il ferro di cavallo, latrici di felicità o sventura, le cui origini si perdono nella notte dei tempi e che non siamo in grado di spiegare, anche se continuiamo a praticarle.

La magia e la superstizione non sono indissociabili.

Non siamo in grado di spiegare ogni cosa e soprattutto l’esito di un evento in base a causa ed effetto.

E questo è il mood del nostro tempo, in cui ogni cosa deve poter essere analizzato, come un corpo sotto le mani di un medico legale.

Praticare la magia bianca significa oggi, servirsi delle energie che percepiamo, delle proprietà delle erbe, delle piante, delle fasi lunari, delle pietre, dei metalli e dei colori.

Significa accettare di servirsi di tutte le proprietà dell’universo che ci circonda.

Significa prendere in mano il nostro destino, anziché lasciare che siano gli altri a decidere per noi, quello in cui credere o non credere.

Esaminando da vicino la storia delle religioni, notiamo che il cristianesimo ha innescato tutte le feste più importanti su alcune feste pagane e ciò allo scopo evidente, l’origine di quei riti antichi.

Come quello del vischio a Natale o la decorazione delle uova sode a Pasqua derivano proprio da tradizioni pagane.

Di fatto, molte sono le ragioni di questa inimicizia tra il Cristianesimo e l’antica religione, basato su un sistema matriarcale.

Quindi di ordine sociale.

Il Cristianesimo è infatti basato su un sistema patriarcale, l’uomo controlla, domina e occupa un posto di primo piano.

Spesso infatti le repressioni erano fatte verso donne libere, che non volevano sposarsi e che non volevano sottomettersi ai voleri del marito.

Nell’antica religione è l’aspetto femminile che domina la natura, assicura la fecondità della terra, e per estensione, dona la vita.

Ecco perché sotto l’autorità cristiana, la figura della donna è stata svilita, e nel bandire la pratica della magia, è stata svilita anche la dea, sostituta con satana, la creatura più disprezzata.

L’antica religione oggi si chiama Wicca, ed è di fatto un insieme di culti antichi.

Tutti gli aderenti alla Wicca sono profondamente convinti che l’essere umano è fatto per vivere un’esistenza di gioia, di amore e di piacere, rispettando i propri simili e vivendo in armonia con la natura.

A ognuno le proprie credenze.

 

Mara Ercolanoni
© Riproduzione riservata
23/09/2022 18:46:12

Mara Ercolanoni

MARA ERCOLANONI: Nata a Castel del Piano, un piccolo paese nella provincia di Perugia è innamorata della cittadina di Sansepolcro, dove vive con la sua famiglia da ormai 15 anni. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo romanzo: "Alla ricerca della Felicità" che racchiude il suo percorso introspettivo e la sua strada verso un’idea di felicità. Ama scrivere da quando aveva 10 anni e crede nella scrittura come forma di terapia. Ha collaborato con la casa editrice Pagine per una raccolta di poesie e con la Onlus la Voce del Cuore con altri percorsi.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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