Poeti e poesia
La poesia è così, diretta, ti esce dalle viscere per restare sulle labbra
La prima volta che ho scritto qualcosa di mio, è stata una poesia, ancora la ricordo a memoria.
In fondo il primo amore non si scorda mai.
Vedo sempre di più, questa bellissima arte, messa da parte, scrivere poesie è diventato retrò, forse anche un po’ vecchio stampo, smesso, consunto, superato, obsoleto, antiquato, fuori moda.
Eppure se mai ne avete voglia, o volete adornare con le vostre sublimi parole, una qualsiasi dir si voglia, creatura a voi affine, vi consiglio sempre di trovare le parole giuste.
“Ancora per un istante ancora”
Quando ti rivesti davanti a me
Resto muto, immobile,
il vezzo di uno scrutare,
le tue spalle scoperte
ancora per un istante ancora.
M.E.
“Silenzi”
Vorrei sapere quanto dura un silenzio
Può essere così assordante
Da voler parlare.
Ti fa vacillare il cuore
Ti stordisce di dolore
Ma la paura di non trovare le parole giuste
Ti strozzano la gola.
E così il silenzio diventa una scelta
Inconsueta, si ma felice.
Il non voler sapere
Il voler sognare
Rimanere in quel limbo illusorio
Il non voler sapere
Se mai quelle parole
Arriveranno mai
Dritte al suo cuore.
M.E
La poesia è così, diretta, ti esce dalle viscere per restare sulle labbra.
I poeti sono stati anche maledetti, spesso da amori mai ricambiati, ed è proprio questo immenso dolore che ha creato queste immani parole.
Ogni indugio è tralasciato dalla voglia di buttare su carta le cose che non possiamo dire a voce, guardando quegli occhi variopinti, quella luce accecante, quel sorriso irradiante.
La poesia è qualcosa di inebriante, per pelli in costante brivido, che non vivono soltanto, ma solcano la terra arida, riconsegnandola morbida e rigogliosa.
I poeti hanno sempre una parola per tutti e spesso non ne trovano per se stessi.
I poeti sono quelli che guardano oltre l’orizzonte, immaginando una meraviglia tra le foglie di una siepe all’imbrunire.
Tra le pagine di un libro si perdono, per poi ritrovarsi sulle rime baciate a piedi nudi sulla linea infinita della vita.
La poesia è l’apostrofo rosa tra l’amore e l’incredulità, cercata, trovata, stravolta.
I poeti peccano di arroganza, di felicità, hanno crepe nel cuore, ma non sono mai disillusi, mercenari, cinici.
Hanno sete d’immenso, di albe e di tramonti, e si rimettono spesso al volere delle cose, così come sono, perché stravolgere il cosmo non è mai un bene, conoscono i codici, della sua perfezione infinita.
Io non mi ritengo una poetessa, ma amo le parole che creano giochi di immagini, di sentimenti, ideologie, spesso smarrite, spesso narrate a mezza voce, ma mai fasulle, Qualcosa in cui si crede, si è visto o vaneggiato nei sogni.
Tutto cambia continuamente, e solo gli stupidi non cambiano mai opinione.
“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura
Che la dritta via era smarrita.
Ahi, quanto a dir qual’era è la cosa dura che nel pensiero rinnovata paura!
Tant’è amara che poco è più morte ma per trattar del bene ch’i vi trovai, dirò de l’altre cose ch’i’vo scorte.
Io non so ben ridir com’i’ v’ entrai, tant’era pieni di sonno a quel punto che la verace via abbandonai. (“)
Dante Alighierei, Inferno, Divina Commedia, 1314
Capire una poesia, è cosa ardua, è un leggere tra le righe mancanti.
Quelle sussurrate,
Quelle che giocano a nascondino.
“Fare l’amore è quasi mistico, celebrativo,
non è soltanto uno scambio di corpi, è esistere insieme”
M.E.
Voglio concludere con una delle poesie più belle e brevi mai scritte.
Ed è subito sera.
Ognuno sta sul cuor della terra,
trafitto da un raggio di sole,
ed è subito sera.
Il significato di questa poesia di Salvatore Quasimodo, è immenso ed è racchiuso in poche parole, ineguagliabili.
Ognuno è fermo immobile, solo, nell’illusione di essere al centro della terra, illuminato, ma anche ferito da un raggio di sole; e all’improvviso sopraggiunge la sera, la morte inaspettata.
In poche righe ha raccontato la vita e la morte, e tutto ciò che ci sta in mezzo.
La poesia è un miracolo, è qualcosa che mi fa ancora sperare nel genere umano.
Un articolo è breve, come una poesia.
Mara Ercolanoni
MARA ERCOLANONI: Nata a Castel del Piano, un piccolo paese nella provincia di Perugia è innamorata della cittadina di Sansepolcro, dove vive con la sua famiglia da ormai 15 anni. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo romanzo: "Alla ricerca della Felicità" che racchiude il suo percorso introspettivo e la sua strada verso un’idea di felicità. Ama scrivere da quando aveva 10 anni e crede nella scrittura come forma di terapia. Ha collaborato con la casa editrice Pagine per una raccolta di poesie e con la Onlus la Voce del Cuore con altri percorsi.
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