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Le mille virtù dei chiodi di garofano: dalla salute alla cucina

Vengono utilizzati per aromatizzare dolci, creme, biscotti, panpepati, frutta cotta

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I chiodi di garofano sono una spezia aromatica dall'inconfondibile profumo dolce, intenso e fiorito, con una punta calda e pepata. Sono così chiamati i boccioli essiccati ancora a.Si tratta di un albero sempreverde della famiglia delle Myrtaceae originario delle Molucche (Indonesia), dove venne introdotto da Pierre Poivre.

Oggi è coltivato in molte aree tropicali: Africa orientale, Antille, Cina, Zanzibar. Proprio la piccola isola dell'oceano Indiano è la maggiore produttrice mondiale di questa spezia. I chiodi di garofano, oltre a possedere un'azione antiossidante circa ottanta volte più potente di quella di una mela, vantano altre innumerevoli virtù. Andiamo insieme alla loro scoperta.

Chiodi di garofano, un po' di storia

I Cinesi sfruttarono ampiamente le proprietà farmacologiche e aromatiche dei chiodi di garofano che, stranamente, vennero a lungo ignorati da Greci e Latini. Furono poi gli Arabi nel IV secolo a.C. a introdurli in Occidente, esaltandone la loro origine mitologica. La prima testimonianza archeologica risale al VI secolo a.C. quando, in Alsazia, venne ritrovata in una tomba una piccola scatola d'oro che racchiudeva due chiodi di garofano.

Nel Medioevo questa spezia era considerata assai preziosa: nel XXIX canto dell'Inferno Dante ne parla come di un assoluto bene di lusso, utilizzato dai vani scialacquatori senesi come brace per arrosti milionari. La Scuola Salernitana ne vantò l'efficacia nel contrastare la fatica mentale e la perdita di memoria. Si credeva persino che le arance, nelle quali fossero stati conficcati i chiodi di garofano, proteggessero dalla peste.

La convinzione del potere afrodisiaco della spezia diffusasi nel Cinquecento, venne poi riconfermata nei trattati medici dell'Ottocento, quando la stessa veniva anche utilizzata come anestetico da introdurre all'interno di un dente algico o sopra una ferita dolorante.

Le virtù dei chiodi di garofano

I chiodi di garofano sono composti per la maggior parte da un propenilfenolo, l'eugenolo, dal quale si ricava l'olio essenziale. Proprio a quest'ultimo sono ascrivibili numerose proprietà, tra le quali spiccano quelle analgesiche, antinfiammatorie e antisettiche. In particolare l'azione antiflogistica, grazie anche alla presenza di beta cariofillene, è svolta mediante vari meccanismi, ad esempio tramite l'inibizione della migrazione leucocitaria verso i tessuti infiammati e l'inibizione dell'enzima responsabile della sintesi delle prostaglandine pro-infiammatorie.

L'olio di eugenolo, inoltre, possiede una spiccata virtù antisettica e antibatterica sia nei confronti dei microrganismi Gram-positivi che di quelli Gram-negativi. Diversi composti presenti all'interno dei chiodi di garofano hanno poi dimostrato la capacità di inibire la crescita dei batteri responsabili dell'insorgenza della carie e di altri disturbi periodontali. Da non dimenticare, infine, che questa spezia:

  • stimola la circolazione sanguigna;
  • ha proprietà epatoprotettive;
  • aiuta la digestione;
  • combatte il mal di testa, la spossatezza e la perdita di memoria;
  • contrasta il raffreddore, la sinusite, la diarrea e le coliche.

I chiodi di garofano in cucina

L'intenso profumo dei chiodi di garofano, così pungente e leggermente fruttato, ha permesso agli stessi di trovare ampia accoglienza in cucina. Vengono infatti utilizzati per aromatizzare dolci, creme, biscotti, panpepati, frutta cotta. Spaziando al salato, si sposano molto bene con la carne, basta aggiungerli negli stufati, alla selvaggina o mescolarli alle salse barbecue. Impreziosiscono, poi, i formaggi stagionati e alcune verdure, sia dolci (cipolle, carote) che sott'aceto. Da non dimenticare, infine, il particolare gusto che donano a tè e infusi.

Se impiegati correttamente, i chiodi di garofano non provocano effetti collaterali di alcun tipo. Tuttavia, qualora l'olio essenziale sia troppo concentrato, potrebbe causare irritazione di mucose e tessuti e provocare dermatiti da contatto in soggetti particolarmente sensibili. Si deve tenere altresì a mente che l'uso di questa spezia (da evitare in caso di ulcera peptica) è in grado di instaurare interazioni farmacologiche con antiaggreganti piastrinici, anticoagulanti, eparine a basso peso molecolare, agenti trombolitici e medicinali gastrolesivi.

Notizia e foto tratte da Il Giornale
© Riproduzione riservata
23/01/2021 12:40:30


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