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PEBA in commissione a Città di Castello: attenzione alle barriere architettoniche

Interventi delle associazioni e pure qualche proposta

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Dopo una pausa forzata dovuta al Covid, a Città di Castello in commissione Assetto del Territorio si è tornato a parlare di Peba, piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, nella riunione di ieri, giovedì 29 ottobre 2020, estesa all’Ordine degli Ingegneri di Perugia, alle associazioni di volontariato. “Stiamo lavorando a questo piano” ha detto Luciano Tavernelli, presidente della Commissione Assetto del Territorio, “molte le sedute, le ultime nella sala conferenza della Biblioteca senza barriere architettoniche e nella giornata per l’abbattimento delle barriere architettoniche presso il Teatro comunale dove è stato presentato il progetto per il Palazzo comunale. L’assessore ai Lavori Pubblici Luca Secondi ha parlato “della sensibilità dell’Amministrazione rispetto al tema. Un percorso che vogliamo portare a concretezza. Il Peba è un documento complesso, organico, che deve trovare il contributo partecipativo di tutti quanti; come comune in Umbria ci stiamo orientando meglio rispetto ad altre realtà. Ringrazio tutti per i contributi in primis quello dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Perugia, uno strumento utile per addivenire ad un documento di programmazione. Teniamo molto in considerazione il tema dell’accessibilità, priorità dell’agenda politica. Il primo obiettivo è stato rendere accessibile a tutti la Pinacoteca nella parte dei giardini in vista dell’evento per il Cinquecentenario di Raffaello”.

Tavernelli ha letto la lettera dell’associazione Cuor di Leone:“Mi auguro che questi lavori portino i risultati concreti che sono mancati. La mancanza previsione di risorse a bilancio e di interventi, la rimozione di cassonetti e di panchine in disuso, sono lontane dalla capacità operativa che sarebbe necessaria. Non vorremmo trovarci a sentire ancora generiche dichiarazioni di solidarietà. Non siamo presenti anche per il mancato invito all’associazione Mosaico che ci è sempre stata vicina. Decliniamo per queste ragioni l’invito a fare parte delle riunione, naturalmente continueremo a seguire i risultati”.

 

Paolo Gattini, presidente dell’Ordine degli Ingegneri, ha dato la parola a Sergio Falchetti che per l’Ordine ha illustrato la proposta: “Come Commissione Architettura ci siamo sempre interessati delle barriere architettoniche. In primo luogo è necessaria una ricognizione. In particolare per valutare i costi e quali permettono il miglior rapporto costo/beneficio con una scheda di rilevamento divisa in strade, piazze, scuole, edifici pubblici e privati nel quale si registra anche il grado di accessibilità”. Mostrando la scheda, Falchetti ha fatto diversi esempi di come interpretare il dato osservato e classificarlo. Gattini ha aggiunto: “Per fare questa ricognizione sarebbe sufficiente una ricognizione con la scuola geometri”.

Mario Tosti, rappresentante dell’associazione Pantera Zero barriere, ha detto : “Mi occupa da venti anni di barriere architettoniche perché impedivano l’accesso anche agli impianti sportivi. Ad Umbertide su 106 passaggi pedonali, 52 sono fuori norma, sulla circonvallazione di Città di Castello con Cuor di Leone abbiamo trovato tante barriere. Per essere più efficaci abbiamo pensato piuttosto che fare progetti per l’eliminazione dobbiamo concentrarci con umiltà su come vengono risolti i problemi negli altri paesi e metterli in un sito, che abbiamo chiamato Antologia, in cui ci sono le best practise dei paesi evoluti. L’irlanda ha un’autority su questo, addirittura Singapore ha un’autority incardinato nel ministero dell’Economia perché l’accessibilità ha anche risvolti economici.

Per il Cofad è intervenuta Donatella Pauselli: “Sto scoprendo questo campo adesso perché mio figlio non presenta disabilità motorie importanti. Sono rimasta per l’assenza dell’associazione Mosaico, che non è stata invitata, perché avrebbe potuto darvi il maggiori contributo, mi dispiace come genitore di un ragazzo disabile. Mi è sembrato molto interessante la proposta dell’Ordine degli Ingegneri”. Gabriella Piaggesi dell’Associazione Beata Margherita ha sottolineato: “Da quaranta anni ci occupiamo di barriere a livello locale e molte sono state abbattute. Segnalo all’Ansa del Tevere verso Piazza Gabriotti, se arriva un disabile e vuole entrare nel centro c’è la salita verso il Teatro comunale, rendiamo più visibile quel percorso e la rampa sul Giardino del Cassero. Anche al Duomo c’è l’accesso dalla parte del campanile rotondo ma non è segnalato”. Piaggesi ha anche ricordato il caso del Teatro comunale e della assenza di servizi igienici a piano terra. Il treno infine con i vagoni non solo non accessibili ma anche per le persone con qualche deficit motorio. L’app è una buona idea, tutti abbiamo gli smart phone”.

 

Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, ha ricordato “che la lista di privati per abbattimenti architettonici è stata liquidata. All’inizio c’erano 81 richieste in lista. Mi aspettavo maggiori passi in avanti sul Peba e c’è necessità di un progetto vero anche per il risanamento di ciò che c’è. La manutenzione quindi e un piano per la mobilità con percorsi per vivere la città. C’è un problema di mobilità individuale e collettiva. Mi sono meravigliato che tutti i mezzi del trasporto pubblico hanno l’accesso, Da qui bisogna partire per utilizzare tutti gli altri sistemi. L’amministrazione deve fare una ricognizione e capire quali risorse sono a disposizione”.

 

Vittorio Vincenti, consigliere comunale di Tiferno Insieme, presente in rappresentante di Noi di Userna: “Operiamo dal 96 con un progetto di abbattimento delle barriere architettoniche. Una delle cose più eclatanti fu la rampa per l’accesso ai Giardini del Cassero e altre lungo le mura, fino a cinque anni fa avevamo referenti interni che periodicamente faceva proposte all’Amministrazione. Le esigenze non sono cambiate, il problema c’è. Ci sono mezzi più facilitatori e sulle nuove costruzioni è prassi rispettare tutte le normative ma tuttavia vediamo che nel pubblico i problemi non sono risolti. Se rimaniamo nel nostro piccolo orticello e seguiamo la proposta dell’Ordine, costruiremo una piccola banca dati ma arrivati ad un certo punto dobbiamo agire. I soldi reperiti sono iniziative private. Certe situazioni devono essere risolti in maniera tempestiva. Non è semplice fare la rampa di accesso al palazzo comunale ma esistono anche monta scale certificati che possono essere spostati in vari punti della città. C’è poi una mancanza di sensibilità del cittadino: basta vedere cosa succede alle Poste. Ben venga il Peba ma anche un maggior controllo e dei macchinari mobili”.

Stefano Del Furia, insegnante informatico, ha proposto di “censire gli ostacoli attraverso un app per distribuire i compiti, una volta censiti i luoghi critici con Google Maps si possono delineare percorsi accessibili”. 

Marcello Rigucci, consigliere del Gruppo Misto, ha detto: “Non mi è piaciuto l’intervento di Cuor di Leone. Molto si deve fare. Sia per la Pinacoteca che per Palazzo Vitelli ha chiesto di adeguare il sistema dell’ascensore arretrando le porte. Il comune qualcosa ha fatto ma i mezzi pubblici ad esempio non hanno i servizi per disabili. Mi auguro che le risorse siano spese in maniera rapida e tecnicamente il meglio possibile”.

Giovanni Procelli, capogruppo della Sinistra, ha detto: “Mi aspettavo di parlare del regolamento sulle antenne invece parliamo di barriere architettoniche che è un diritto civile e dovrebbero già essere superate. Ho detto in passato che gli amministratori dovrebbero prendere un ragazzo disabile e fare il giro della città con lui. Negli accessi ai marciapiedi sono di sei, sette centimetri, impossibili per le carrozzine. Ingegneri e geometri esistevano anche quando sono stati fatti questi scalini. Mi auguro che oggi non sia una ulteriore chiacchierata tra di noi. La barriera più alta è quella che ci impedisce di passare dalle chiacchiere infinite ai fatti”. Sul regolamento Tavernelli ha annunciato “è stato dato l’incarico per stilarlo. L’antenna sull’ospedale serve per i servizi interni”.

Massimo Minciotti, consigliere del PD, è intervenuto per dire: “Sono contento di trovare i volontari delle associazioni con cui la scuola dove lavoro collabora. Chiederò di aderire al questionario dell’Itis per sensibilizzare i ragazzi sugli ostacoli che trova lo studente da casa alla propria scuola. Possono dare un aiuto”.

Luciano Domenichini, consigliere comunale del Gruppo Misto: “Gli ostacoli sono molti e anche di difficile risoluzione. Grazie alle associazioni. La non accessibilità non è un problema solo per i disabili ma per tutti: come fa un disabile di Trestina ad arrivare in centro. Qualcuno deve portarcelo. Lo stesso discorso vale per le strade che non sono in sicurezza per un disabile”.

Vittorio Morani, capogruppo del PSI, ha ringraziato gli esterni: “Dobbiamo incontrarci anche con le associazioni di categoria per aumentare la consapevolezza in fase di progettazione, manutenzione ed intervento”.

Mirco Pescari, capogruppo del PD, ha sottolineato “l’importanza del finanziamento a tutti gli interventi dei privati. Rispetto alla proposta di Secondi, credo che l’obiettivo sia giusto. Potremmo predisporre un piano strategico sull’abbattimento delle barriere architettoniche, dobbiamo uscire dall’elencazione e lo screening dell’Ordine degli ingegneri ci darebbe una mappatura anche della complessità dell’intervento. E’ necessario un piano strategico. Diamoci un tempo, un paio di mesi, venti giorni per far partire qualcosa di concreto che consenta a questa consiliatura di lasciare alla città un libro bianco degli ostacoli alla mobilità e delle soluzioni per rimuoverli. Questo sarebbe un passo in avanti”.

Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha detto: “Bene l’andamento della commissione ma penso che sia difficile dare un taglio strategico alla questione in così poco tempo ma piuttosto un contributo contingente. Le difficoltà di un disabile ogni giorno non sono mai esaustive. Constato con tristezza che a parte il treno che non c’è, basti ricordare che tra 2008 e 2010 c’erano treni duetto tra Sansepolcro ed Umbertide a norma”.

Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme, ha concordato con Vincenti “nell’intervenire su tutto quanto è normato per far rispettare le regole. Già potrebbe essere l’impronta che tutti vorrebbero lasciare alla fine di questo mandato amministrativo”.

Luciana Bassini, assessore alle Politiche sociali, ha detto: “Ringrazio tutti e ricordo che la progettazione era partita e senza il COVID avremmo potuto fare di più. Il piano si sviluppa su mappatura, costi e interventi. Così ci eravamo mossi. Spero di riprendere velocemente. Condivido anche il discorso sull’educazione fisica e sugli interventi che devono rispettare la disabilità motoria ma non solo. Affascinante l’idea dell’app e importante per la qualità che può avere e deve essere perseguita. Ho fatto diverse passeggiate con i ragazzi in carrozzella e una auto sul marciapiede li fa tornare indietro”. Rossella Cestini, assessore all’Urbanistica, ha definito la riunione “molto produttiva per le difficoltà rimesse in evidenza, a volte dovute da una mancanza di sensibilità verso i disabili e da una scarsa informazione sui percorsi alternativi. Abbiamo iniziato il lavoro due anni fa con la scuola per una mappatura della situazione. La ricognizione delle problematiche con gli ingegneri era avviata e va ripresa insieme a quella con le scuole. Se riuscissimo a coinvolgere anche on line i tecnici potremmo avere effetti a cascata attraverso un’informazione sulle best practise anche estere. Sulla mobilità bisogna tornare, frazioni e capoluogo. Rivediamoci in commissione con il programma dei lavori”.

Redazione
© Riproduzione riservata
30/10/2020 13:44:42


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