Scheletro all'interno della grotta a Badia Tedalda: si riaccende il caso Piscaglia?
Ossa prelevate dai carabinieri e inviate ai laboratori dei Ris di Roma per l'estrazione del dna
Si riaccendono i riflettori sul caso Guerrina Piscaglia a Badia Tedalda. Nei giorni scorsi, all’interno della grotta della Tabussa, è stato rinvenuto da alcuni escursionisti lo scheletro di un essere umano. I carabinieri, oltre che chiudere l’accesso, hanno provveduto a recuperare le ossa: ora il compito ai colleghi del Ris di Roma di estrarre il Dna, con tanto di datazione e sesso. L’area dista circa 30 minuti da Ca’ Raffaello, luogo dal quale la Piscaglia è scomparsa il 1° maggio del 2014. Del ritrovamento è stato subito informato il Pm Marco Dioni, titolare dell’inchiesta terminata nell’arresto e nella condanna del vice parroco di Cà Raffaello, il congolese padre Graziano. All’interno della grotta non sono stati trovati vestiti o scarpe. Lo scheletro è uscito fuori da una parete dopo lo smottamento: al 30 maggio, raccontano alcuni testimoni, non vi era nulla. Siamo in un luogo immerso nella riserva dell’Alpe della Luna, dove un tempo passava la Linea Gotica. C’è attesa, quindi, di un risultato dai Ris di Roma che dovrebbe arrivare entro una settimana.
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