Coronavirus o allergia? Ecco le differenze e come distinguerli
Con la bella stagione arrivano anche le allergie ai pollini
L'allergia: un appuntamento fisso. Come inizia la bella stagione, ogni anno, si ripresenta e non è certo un ospite gradito: e lo è ancora di meno ora che Coronavirus è ancora un pericolo. Che sia ai pollini delle graminacee, degli alberi o delle erbe poco importa, la sostanza non cambia. La riconosciamo di solito con estrema facilità. Basta guardare ai sintomi che ci procura: naso gocciolante, prurito, lacrimazione degli occhi, infiammazione delle mucose, tosse continua. E nei casi peggiori asma e gravi difficoltà respiratorie.
In questo periodo però con la diffusione del coronavirus la cautela è d’obbligo: alla comparsa dei primi sintomi, è possibile avere il timore che dietro agli starnuti si nascondano le avvisaglie del Covid-19. Ma è facile capire la differenza tra un'allergia e il Coronavirus.
Proviamo quindi a fare chiarezza!
Le differenze tra allergia e Coronavirus
1) Se si presenta raffreddore “acquoso” e lacrimazione profusa si tratterà molto probabilmente di allergia. Non è così, infatti, che il virus tende a manifestarsi
2) Se si ha congiuntivite e tosse, qualche dubbio in più è lecito. Sono, infatti, sintomi comuni sia delle forme allergiche che dell’infezione da coronavirus.
Per capire meglio è allora consigliabile misurare la temperatura; la febbre è molto rara in caso di allergia mentre è quasi una costante dell’infezione virale.
Ciò detto, bisogna sempre ricordare che esistono persone portatrici del virus del tutto asintomatiche e che in caso di dubbi sulla patologia è possibile sempre contattare il proprio medico. Sarà lui a confermarci se siamo affetti da una “semplice” allergia. Ma anche in questo caso è bene sapere qualcosa in più.
Cosa succede al nostro organismo, in caso di allergia?
Lo chiarisce L’Istituto Superiore di Sanità, che spiega la reazione allergica come una risposta complessa determinata dall’interazione di diversi fattori, genetici, immunitari e ambientali. L’esposizione a un tipo di polline, nell’ allergico, induce l'organismo a produrre anticorpi specifici, le immunogluline E (IgE). Le Ige si legano alla superficie di cellule presenti nelle mucose e nei tessuti epidermici dei tratti del sistema respiratorio, e inducono, a loro volta, il rilascio di sostanze irritanti, come le istamine, che infiammano i tessuti dermici e delle mucose.
È chiaro quindi come la sensazione che proveremo non sarà certo piacevole. Anzi in alcuni casi una reazione allergica può essere addirittura pericolosa. È importante perciò informarsi e adottare dei comportamenti corretti per scongiurare questo rischio e rispettare le indicazioni ricevute dal proprio medic
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