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Coronavirus, salta Wimbledon: cancellata l'edizione 2020
L'appuntamento è rinviato direttamente al 28 giugno 2021
La notizia era nell’aria, ma ora arriva l’ufficialità: il torneo di Wimbledon è stato cancellato e non si svolgerà in questo 2020, a causa dell'emergenza Coronavirus.
Anche Wimbledon alza bandiera bianca. Dopo lo slittamento del Roland Garros e la cancellazione degli Internazionali d'Italia anche il terzo Grande Slam dell'anno, l'unico sull'erba, inizialmente in programma dal 29 giugno al 12 luglio 2020, deve arrendersi e rimandare lo svolgimento al 2021. La notizia è stata comunicata sugli account ufficiali del torneo: ''Con grande dispiacere annunciamo che i 134esimi Championships previsti nel 2020 sono stati cancellati. L’edizione si svolgerà dal 28 giugno all’11 luglio 2021. I nostri sforzi saranno ora rivolti a fronteggiare l’emergenza e supportando quanti colpiti dal Coronavirus''.
''Abbiamo pensato soprattutto alla salute e alla sicurezza di tutti coloro che partecipano a Wimbledon: dal pubblico britannico ai visitatori da tutto il mondo, dai giocatori agli ospiti, al personale, ai volontari, ai partner e ai residenti locali. E' una decisione che non abbiamo preso alla leggera ma in seguito ad un'attenta e approfondita considerazione di tutti gli scenari. Riteniamo che sia giusto annullare i Championships quest'anno per concentrarci su come possiamo utilizzare le nostre risorse per aiutare le nostre comunità locali e non solo", fa sapere Ian Hewitt, presidente dell'All England Club.
Il torneo di tennis più prestigioso al mondo si giocava ininterrottamente dalla fine della Seconda guerra mondiale. Precisamente le ultime interruzioni riguardano il periodo fra il '15 e il '18 e successivamente fra il '40 e il '45. Anzi: in Gran Bretagna nel 1946 la certezza che la guerra fosse veramente finita arrivò soltanto quando si seppe che il torneo di Wimbledon sarebbe ripreso. Il lockdown ha impedito agli organizzatori di prevedere una adeguata soluzione per il torneo che si sarebbe dovuto disputare questa estate. Era infatti impensabile che uno spettacolo del genere, capace di convogliare centinaia di migliaia di persone nel piccolo distretto a sudovest di Londra (il leggendario SW19 di Church Road, ndr), si potesse giocare a porte chiuse. Ma ancora di più da escludere la possibilità di riprogrammare l'evento in altra data, visto il delicatissimo rapporto dell'erba con il clima, la temperatura, l'umidità
Contemporaneamente alla notizia della cancellazione di Wimbledon, Atp e Wta hanno annunciato che la stagione del tennis è sospesa fino al 13 luglio. Discorso sempre più convulso invece per il Roland Garros, che potrebbe essere disputato a settembre, ma anche qui non v'è certezza perché la scelta unilaterale dei francesi ha irritato l'intera comunità del tennis che vorrebbe venissero prese decisioni collegiali. L'Atp avrebbe addirittura minacciato di togliere punti al torneo parigino per questo e anche per il prossimo anno, nel caso in cui i suoi organizzatori insistessero nella loro condotta. Mentre dalle parti di Bois de Boulogne resta fermo l'obiettivo di farlo disputare al massimo per ottobre (c'è anche da battezzare il nuovo tetto sul Philippe Chatrier ultimato a inizio febbraio).
Ancora più complicata la situazione dello Us Open, tenuto conto che New York è una delle città più in difficoltà del pianeta e con un certo ritardo rispetto ai primi focolai internazionali (la zona coperta di Flushing Meadows sarà utilizzata come ospedale provvisorio Covid-19 con 350 letti). Nel frattempo l'Atp per voce del suo presidente Andrea Gaudenzi ha comunque fissato le priorità per l'eventuale ripresa: prima gli Slam, poi i Masters 1000. Ovviamente Coronavirus permettendo.
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