I bambini delle elementari di Anghiari artisti per una favola
Nel periodo di chiusura degli istituti scolastici, un esempio di didattica a distanza
Questa mattina su Youtube è uscito il video "I bambini raccontano... Gedeorso" (https://www.youtube.com/watch?v=FLiYuY35ZpM), il lavoro che ha raccolto l'impegno di circa trenta bambini della classe prima elementare, sezioni A e B, della Scuola Primaria di Via Bozie dell'Istituto Comprensivo di Anghiari (AR). Ed è stato subito un successo.
Il fatto è semplice quanto carico di speranza: un'educatrice, momentaneamente ferma a casa a causa del coronavirus, scrive e disegna una favola, "Gedeorso", poi realizza un video e lo carica su Youtube, invitando i bambini a mandarle storie e disegni. Un modo per cercare di stare vicina ai più piccini e offrire loro un'occasione di svago, un sorriso, una messa in atto di creatività. Una maestra di scuola primaria in gamba vede l'idea e coglie l'occasione per proporre alla scuola un lavoro di gruppo, nell'ambito della didattica a distanza. La scuola accetta. I bambini sono così chiamati a vedere la storia e a organizzarsi tutti insieme per restituire la loro interpretazione della favola: e così all'autrice arrivano tanti bellissimi disegni che vengono a loro volta raccolti in questo breve video che, però, regala un sussulto di gioia.
All'autrice della favola arrivano un sacco di messaggi da parte delle mamme che testimoniano la soddisfazione dei loro bambini per aver visto il loro contributo riconosciuto e pubblicato.
Sono loro, i piccoli, i soggetti forse più colpiti da questo evento inaspettato che ha radicalmente stravolto le nostre vite. Se da un punto di vista sanitario sembrano fortunatamente essere ben più forti di noi adulti, invece le loro certezze quotidiane sono state del tutto messe in discussione, fino al limite di non poter uscire proprio di casa e, addirittura, non poter abbracciare i loro affetti.
Sono anche loro che rischiano di pagare le conseguenze più traumatiche di questo brutto momento , se non impariamo rapidamente a fronteggiare la questione. Stiamo tutti correndo ai ripari e facciamo quello che possiamo, senza dimenticare che nel frattempo dobbiamo scontrarci anche con i nostri problemi e le nostre paure. Ma a volte basta davvero poco: basta offrire loro la possibilità di comunicare (e in questo la tecnologia ci corre in soccorso), uno spunto per mettere all'opera la loro genialità e il riconoscimento del loro impegno. E saranno loro a farci sorridere e a donarci la carica per proseguire.
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