Rubrica Marche

Un giorno a Corinaldo

Una meravigliosa mescolanza di elementi storici, artistici, spirituali

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Nelle Marche, sui colli nell’entroterra di Senigallia, sorge Corinaldo, comune di quasi cinquemila abitanti, della provincia di Ancona, in cui si conservano in modo quasi perfetto la sua cinta muraria di fine Trecento e la sua struttura urbanistica di impostazione medievale. Questa particolarità ha portato in dote alla città la nomina, nel 2007, a “Borgo più bello d’Italia”, onorificenza che si è sommata alla Bandiera Arancione del Touring Club italiano, all’essere membro dell’Associazione nazionale Città dell’Olio e del Miele nonché al titolo di “Destinazione turistica d’eccellenza europea”.

Le origini di Corinaldo risalgono 409 d.C. quando Alarico, re dei Visigoti, distrusse la bella e famosa Suasa, a fondo valle, costringendo suoi pochi superstiti a trovare riparo sulla cima del colle. Corinaldo fu successivamente costruita ex novo nel 1367, con l’autorizzazione di papa Urbano V, con l’attuale cinta muraria di 912 metri di lunghezza ancora oggi percorribile e impreziosita da elementi fortificativi come porte, baluardi poligonali, torri di varia forma e bastioni attribuiti al genio del celeberrimo architetto militare senese Francesco di Giorgio Martini.

Ai visitatoriche giungono dalla vicina costa adriatica, Corinaldo si presenta come una meravigliosa mescolanza di elementi storici, artistici, spirituali (qui è nata Santa Maria Goretti) e di tradizione popolare. Il centro del borgo, dal carattere tipicamente medievale, è un susseguirsi di vie strette e abitazioni in laterizi.

La Piaggia, la scenografica scalinata “dei cento scalini” che taglia in due l’abitato, è il cuore del centro storico e sale dritta alla piazza Il Terreno, sulla sommità del colle. Affiancata, lungo tutto il percorso, dalle caratteristiche case di mattoni, permette di fare un vero salto indietro nel tempo e di avvertire il respiro del Medioevo.

A metà salita c’è il Pozzo della Polenta, ovvero il pozzo nel punto storico in cui si originò la leggenda popolare che sta alla base della tradizionale Contesa, manifestazione che si svolge ogni terza domenica di luglio e che rievoca la vittoria riportata dai corinaldesi nel 1517 contro l’esercito dello spodestato duca di Urbino, Francesco Maria I Della Rovere, che per venti giorni aveva assediato senza successo la fortificazione di Corinaldo.

A metà della Piaggia, non molto distante dal pozzo, salendo sulla sinistra c’è un piccolo vicolo che conduce alla Casa di Scuretto: la storia popolare descrive il suo proprietario come un noto ciabattino di Corinaldo conosciuto anche per essere un assiduo frequentatore di osterie e un gran bevitore. Il figlio, emigrato in America, mandava soldi al padre perché questi costruisse una nuova casa, ma Scuretto dissipava tutto… e quando il figlio insospettito dai ritardi dei lavori, chiese al padre una foto della costruzione, si vide recapitare uno scatto con Scuretto che faceva capolino alla finestra di quella che era, chiaramente, soltanto la facciata di una casa. I finanziamenti si fermarono all’istante e la casa incompleta è diventata uno dei simboli di Corinaldo.

Fra i più rilevanti edifici di architettura religiosa del borgo, spiccano la chiesa barocca dell’Addolorata, il santuario di Santa Maria Goretti che conserva una sua reliquia (ulna), la casa natale della Santa, la chiesa del Suffragio e quella seicentesca di San Francesco, in cui si trovano alcune tele di Claudio Ridolfi, pittore manierista che operò a lungo nella zona. Poco lontano dell’abitato sorge la chiesa di Madonna del Piano, nella località omonima, la più antica testimonianza di architettura religiosa di Corinaldo.

Tra gli edifici di architettura civile ci sono il Palazzo Comunale, ricostruito nella seconda metà del XVIII secolo al posto del primitivo edificio rinascimentale e opera dell’architetto Francesco Maria Ciaraffoni di Fano, e l’ottocentesco Teatro Carlo Goldoni, dotato di un ingegnoso dispositivo capace di elevare o abbassare la platea a seconda delle necessità.

Corinaldo fa anche parte del Parco archeologico di Suasa, situato nella località Pian Volpello della vicina Castelleone di Suasa. Interessante, poi, è la Civica raccolta d’arte Claudio Ridolfi – nel Palazzo ex-convento dei padri agostiniani di via del Corso – dedicata al pittore seicentesco di origine veneta che trascorse a Corinaldo gran parte della propria vita.

Da visitare è anche la Sala del Costume e delle Tradizioni popolari (largo XVII settembre 1860, 5) che conserva i maestosi abiti realizzati ogni anno in occasione della Contesa del Pozzo della Polenta. In estate, non bisogna perdersi i concerti della bella e sofisticata rassegna Corinaldo Jazz mentre per gli amanti del brivido, a fine ottobre c’è “Halloween – La festa delle streghe” che trasforma le suggestive vie del borgo animandole con morti viventi, fattucchiere e vampiri.

 

 

Notizia e Foto tratta da siviaggia.it
© Riproduzione riservata
23/11/2019 05:15:45


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