"Rischio basso", consegnata la relazione archeologica sulla Tiberina 3Bis
Il Comune di Pieve Santo Stefano si è accollato le spese per accelerare i tempi
Un rischio classificato come “basso”. È quanto emerge dalla relazione archeologica sulla vecchia Tiberina 3Bis, eseguita e consegnata in tempi davvero record. Per accelerare il tutto, infatti, lo stesso Comune di Pieve Santo Stefano aveva deciso di affidare l’incarico, accollandosi poi le spese. La risposta a quanto richiesto dalla Soprintendenza Archeologica è ora racchiusa in 72 pagine, più i vari allegati: da quello che trapela non emergerebbero particolari criticità lungo i cinque chilometri di vecchia Tiberina 3Bis che collegano Valsavignone, siamo ancora nel Comune di Pieve Santo Stefano, con quello di Canili di Verghereto. L’archeologa Silvia Cipriani, insieme ad una collega di Monterchi, ha eseguito vari sopralluoghi in loco raccogliendo anche elementi utili in maniera tale da fornire una perizia più dettagliata possibile. Il tutto in un tempo davvero ristretto: appena dieci giorni. Conferma di tutto ciò, poi, è arrivata direttamente dal sindaco di Pieve Santo Stefano, Claudio Marcelli. “La relazione mi è stata consegnata sabato mattina – afferma il primo cittadino – è composta da 72 pagine, alle quali si sommano i vari allegati: sto attendendo un incontro da Anas che dovrebbe arrivare già per questa settimana; quella sarà l’occasione per consegnare tutto il materiale, se i tempi si dovessero allungare allora spedirò il tutto”. La relazione archeologica, infatti, è uno dei punti che sta facendo rallentare l’inizio del cantiere sulla Tiberina 3Bis: l’altro, invece, richiesto dalla direzione Ambiente ed Energia della Regione Toscana è lo studio dell’impatto che potrebbe avere il ritorno del traffico a distanza di vent’anni sulla strada relativamente alla fauna selvatica.
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