Le bollicine “made in Italy” fanno impazzire gli Usa
Nel 2018 vini italiani a +6,8% trainati da spumanti e frizzanti
Le bollicine trainano il «made in Italy» vitivinicolo negli Stati Uniti. Gli ultimi dati del dipartimento del Commercio americano hanno il sapore di un’importante conferma per l’Italia che ha visto nel 2018 l’esportazione di vini in crescita del 6,8% in valore (pari a 1,984 miliardi di di dollari), la più elevata dell’ultimo quinquennio, e dell’1,2% in quantità rispetto all’anno precedente. Nello stesso anno la quota di mercato è salita dal 31,4% al 32%, con i prezzi medi che hanno segnato un +5,4%, arrivando a 5,9 dollari al litro. Gli Usa si confermano pertanto il principale mercato di destinazione delle esportazioni vinicole italiane, e assorbono circa un quarto del totale delle vendite all’estero. L’Italia è stabilmente leader per le quantità ed anche per i valori occupa sempre posizioni di vertice, come primo o secondo fornitore. «Siamo soddisfatti dei buoni risultati raggiunti soprattutto in termini di miglioramento del posizionamento dei vini italiani, perché i nostri produttori non si accontentano di essere leader solo nelle quantità - spiega Maurizio Forte, direttore dell’Agenzia Ice di New York - Abbiamo ancora molto lavoro da svolgere per rafforzare e consolidare nei prossimi anni questo trend». In termini di singoli comparti l’Italia è il primo fornitore degli Usa per i vini bianchi, con una quota di mercato del 40%, e per i vini rossi, con una quota del 32,5%. E nella categoria di spumanti e frizzanti domina in termini di quantità con il 57% delle importazioni.
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