Esiste ancora il sogno americano?

Esiste ancora il sogno americano? Non sono sempre luci quelle che vediamo, talvolta ci sono pure tante ombre. Ok il boom economico che sta vivendo, seppure volare oltre oceano – chiaramente in pianta stabile – non sembra più essere quell’obiettivo tanto ambito dai giovani italiani. Insomma, andare a viverci quotidianamente non è poi così semplice come può apparire agli occhi di un semplice turista. Prendiamo per esempio il capitolo sanità: seppure tanto bistrattata quella italiana, negli Stati Uniti quella pubblica semplicemente non esiste. Tradotto in pratica chi se lo può permettere deve sottoscrivere un’assicurazione privata. Anche sull’aspetto economico, poi, non è affatto vero che ci sono guadagni stellari. O comunque non in maniera omogenea: in primis il costo della vita è sicuramente molto più alto rispetto a quello italiano, l’altro è che in ambito lavorativo non ci sono i contratti collettivi nazionali e questo significa che è una mera contrattazione tra le parti. Tradotto in pratica se uno stipendio medio può essere di circa 1500 dollari (attualmente poco più di 1300 euro), ma una semplice bottiglietta d’acqua da mezzo libro costa circa 6 dollari il guadagno è scarso. Vero che uno si reca negli Stati Uniti per lavorare, ma non dimentichiamoci che in quell’arco di tempo c’è anche da viverci con quanto guadagnato. Non per questo significa che il sogno americano non sia una meta ambita; anzi è motivo pure di stimolo per guardare oltre. Rischiare. Gettare il cuore oltre l’ostacolo. Non lo nego, per me sarebbe un grande sogno che al momento resta tale; sogno, però, a livello turistico non saprei dire di essere in grado di trasferire lì la mia vita.