Città di Castello, inaugurata la residenza "La Rondine"

Struttura innovativa con arredi colorati e camere sensoriali
“L’ambiente che cura”, un progetto innovativo, uno fra i primi di questo genere, dotato di particolari arredi e tecnologie “hi-tech” allestito presso il centro diurno aperto agli anziani anche con diverse patologie legate alla sfera dei disturbi cognitivi, nella Residenza San Francesco di Sales, in via Cacciatori del Tevere, nel centro storico della città. A disposizione dei malati e dei loro familiari ci sarà anche “guida-decalogo” di carattere pratico-scientifico in grado di dare risposte a numerosi quesiti utili al di fuori della struttura, fra le mura domestiche. Un vero e proprio “decalogo” di pronta emergenza in versione cartacea e digitale da sfogliare e cliccare sul proprio computer, smartphone o tablet. Colori neutri alle pareti alternati ai rossi e gialli degli arredi di ultima generazione, laboratori multifunzionali, camera, sala e quadri sensoriali, angoli di incontro e condivisione di progetti comuni, fino alla realizzazione di una vera e propria fermata di una stazione ferroviaria con un vagone del treno che riproduce gli stessi suoni, colori e sensazioni anche in movimento di un vero e proprio convoglio. Il progetto realizzato dalla Cooperativa “La Rondine” (direttore dei lavori e progettazione geometra, Ermanno Patriarchi) con il sostegno e contributo determinante della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, è stato illustrato questa mattina nel corso di una visita guidata alla secolare struttura delle Suore Figlie di San Francesco di Sales alla presenza del vescovo, monsignor Domenico Cancian, del sindaco, Luciano Bacchetta, assieme agli assessori Michele Bettarelli e Luciana Bassini, Camillo Bacchi, membro del Comitato di Indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Madre, Maria Rita Foli, superiora Provinciale Figlie di San Francesco di Sales, Luciano Veschi, Presidente della Cooperativa La Rondine e Laura Spadoni, psicologa clinica, coordinatrice della Residenza che ha realizzato la guida-decalogo a portata di famiglia, primo esempio di questo genere di strategie ambientali a casa della persona con demenza. “ll progetto “L’ambiente che cura” – hanno precisato il Presidente della Cooperativa La Rondine, Luciano Veschi e la coordinatrice della Residenza e autrice della guida, Laura Spadoni - nasce dal bisogno di ricerca di modalità innovative ed ecologiche nella gestione degli anziani e dei loro familiari ed è volto a promuovere il benessere e socializzazione della persona. “Diventa essenziale – hanno sottolineato nel corso della visita guidata ai locali della residenza - ripensare e ridefinire gli ambienti di vita, dotare i centri diurni di arredi terapeutici ed informare e addestrare gli operatori, caregiver e assistenti familiari ad un uso protesico, strategico e consapevole dell’ambiente anche e soprattutto nel suo contesto abitativo e di vita. L’ambiente è un fattore fondamentale affinché la persona possa mantenere un comportamento compatibile con lo svolgimento delle attività della vita quotidiana. L’obiettivo finale – hanno concluso Veschi e Spadoni - è quello di arrivare a garantire un buon livello di gestione integrata del paziente e della sua famiglia attraverso una conoscenza più puntuale dei servizi ed un loro appropriato utilizzo, anche per mezzo della guida al fine di garantire la continuità e l’appropriatezza dell'assistenza.” Il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta nel corso del suo intervento ha messo in risalto “la sinergia fra pubblico e privato anche nel settore socio-sanitario. Il progetto che è stato presentato oggi – ha detto il sindaco - ne è la testimonianza concreta. Città di Castello è l’unica realtà territoriale in Umbria ad avere due centri diurni per l’alzheimer, tra le prime realtà nella nostra regione ad affrontare la problematica dell’assistenza ai pazienti colpiti da questa patologia e alle loro famiglie ed è ancora all’avanguardia nei servizi rivolti agli anziani e non solo con la determinazione a sviluppare ulteriormente le opportunità a disposizione della collettività grazie alla sinergia tra l’amministrazione comunale, l’Usl Umbria 1, le associazioni sul territorio ed in questo caso la Residenza San Francesco di Sales e la Cooperativa La Rondine”.
LA SCHEDA
La Cooperativa “La Rondine” è ormai da circa 20 anni che si occupa di anziani e anche persone affette da demenza nell’Alta Valle del Tevere per conto della USL Umbria 1. Nel corso di questi anni, ha operato da protagonista nel dare risposte efficaci a questa delicata e particolare malattia, a partire dai primi servizi e attività progettati in forma sperimentale che nel tempo si sono stabilizzati creando le premesse per la realizzazione, grazie al forte sostegno della USL Umbria 1, a due Strutture Socio-Riabilitative, ad un servizio di Stimolazione Cognitiva e all’Assistenza Domiciliare Dedicata. Ha operato in questi anni sempre nella consapevolezza che ogni persona ha il pieno diritto di ricevere assistenza e cure sanitarie nel pieno rispetto della propria dignità di persona e del proprio valore. Ha sempre operato nella certezza che queste persone hanno il diritto di ricevere prestazioni socio sanitarie con livelli qualitativi elevati e nel massimo rispetto della riservatezza, con l’impiego di personale qualificato e formato allo scopo di offrire agli anziani affetti da disturbi cognitivi e demenza una cura adeguata e ai loro familiari il sostegno necessario. In questi anni l’operatività si è distinta per gli standard qualitativi sempre più alti e, fortemente sostenuta da una rete territoriale integrata pubblico-privata voluta dalla USL Umbria 1, l’AMA Umbria e dalla Cooperativa La Rondine in particolare, per la comprovata capacità di dare concretamente risposte sempre più significative e funzionali ai malati di Alzheimer.
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