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Liguria, il Castello di Vobbia incastonato tra due speroni di roccia

Ha dell'incredibile la posizione della fortezza che si trova sopra Vobbia, in provincia di Genova

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Il fiume Vobbia è un torrente della Liguria che scorre nel Parco Naturale Regione dell’Antola, alle spalle di Genova. Il paese omonimo era una sosta obbligata per chi percorreva la Via del Sale che collegava Genova con le città della Pianura Padana. Mercanti, contrabbandieri e pellegrini transitavano per questi luoghi, e non mancano, dunque, testimonianze particolarmente interessanti sparse qua e là. Come l’incredibile Castello della Pietra, un’antica fortezza da molti considerato come il monumento più caratteristico dell’entroterra genovese, non a caso tutelato come monumento nazionale italiano. Quello che colpisce subito è  la sua particolare posizione elevata: si presenta come se fosse un nido d’aquila a guardia della Val di Vobbia, incastonato tra due speroni rocciosi che sembrano costituirne i due naturali bastioni. 

Il Castello della Pietra di VobbiaAncora oggi la sua visione stuzzica la fantasia di molti e lascia un’aurea di mistero: si può infatti raggiungere solo a piedi dopo un percorso attraverso un sentiero nel bosco ed una camminata. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che la data di costruzione possa collocarsi intorno al 1100 e che, nel corso dei secoli, cambiò più volte proprietario: nel 1252 il feudatario era Opizzione detto della Pietra proprio per il suo legame con la fortezza. Poi sopraggiunsero alcune tra le casate più importanti della Liguria fino a quando, nel corso del Cinquecento, venne espugnato da alcuni malviventi e riconquistato da Giorgio Centurione su incarico della Repubblica di Genova. Si avvicendarono quindi i Pallavicino, i Botta Adorno fino all’abbandono in seguito all’invasione delle truppe napoleoniche che soppressero i feudi imperiali. Il castello nel corso della sua storia si vede protagonista anche di un brutto incendio che lo lasciò per decenni nel più completo oblio. 

La rinascita avvenne nel 1981 con gli interventi di restauro voluti dalla Provincia di Genova grazie ai quali vennero recuperate le antiche macerie. Finalmente, nel 1994, è stato riaperto al pubblico: si possono visitare gli ambienti interni che comprendono cisterne, segrete, camini, scale, posti di guardia, camminamenti di ronda e l’ampia sala centrale che spesso ospita eventi. Un percorso figurativo ne illustra la storia e una mostra permanente permette di confrontare, con tavole e stampe, il Castello della Pietra di Vobbia con altri manieri affini, che hanno  la particolarità di essere stati costruiti in modo altrettanto ardito. Appare infatti come un imponente edificio che sembra stritolato dalla montagna: invece è  un perfetto esempio di simbiosi con la natura. 

La Stampa
© Riproduzione riservata
23/05/2018 17:14:23


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