Rubrica Umbria

Terni, nella Città-ideale della Scarzuola

La dimensione surreale e fiabesca di uno dei luoghi più affascinanti e nascosti dell’Umbria

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Si trova nel comune di Montegabbione, in provincia di Terni, quella che è conosciuta come la città ideale, ovvero la Scarzuola. Nascosta agli occhi indiscreti dai boschi umbri, lontana dai sentieri battuti dal turismo di massa, è un progetto creato dall’architetto Tommaso Buzzi. Fu lui che, nell’immediato dopoguerra, acquistò l’antico convento francescano che deve il suo nome particolare alla pianta palustre della scarza, con la quale si dice che San Francesco si fosse aiutato per costruirsi una capanna. Buzzi trasformò il complesso conventuale nella propria residenza e in quella che può essere definita come l’equivalente di un’enorme scenografia teatrale.  

La Scarzuola, tesoro dell’Umbria  

La città Buzziana comprendere infatti 7 teatri addossati e incastonati l’uno sull’altro, metafora della vita, che si rifanno ad un passato glorioso: ecco quindi le ispirazioni a Villa Adriana, Villa d’Este, l’Acropoli e i suoi edifici più imponenti, Bomarzo. Tutti ambienti che vengono ripresi e si intrecciano l’uno sull’altro grazie a passaggi labirintici, scale, camminamenti a spirale, anfiteatri, colonnati, torri in un sovraccarico di simboli e segreti, di riferimenti e di citazioni. Il tutto riunito in un’enorme scenografia che si rifà ai modelli dei grandi architetti tra cui spicca Andrea Palladio. Come San Francesco nel 1218 fece scaturire una fonte d’acqua da un cespuglio e li vi fondò il convento, cosi Buzzi sembra aver creato un altro miracolo realizzando la sua città ideale a misura della propria immaginazione, dove le meraviglie dei giardini del convento si mescolano alle creature artificiali, alle scenografiche quinte e agli oggetti di scena.  

Qui l’architetto ha dato libero sfogo alla creatività per liberare la sua arte dalle costrizioni a cui era normalmente sottoposta. Ha creato una sorta di autobiografia in pietra, un lascito volutamente incompiuto così che fossero i visitatori ad interpretarla secondo la propria sensibilità. Ogni angolo della Scarzuola, infatti, è allo stesso tempo sé stesso e ciò che il visitatore ci vede. Questo è quello che suggerisce anche il grande occhio posizionato al centro del Teatrum Mundi: al posto della pupilla si trova uno specchio attraverso il quale il visitatore può vedere la sua immagina spogliata di ogni condizionamento esterno. Essendo la Scarzuola particolarmente isolata tra i boschi di Montegiove è possibile visitarla solamente prenotando in anticipo la visita guidata. 

Redazione
© Riproduzione riservata
23/05/2018 17:11:51


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