Giunta dice che sarà protagonista dei 500 anni di Raffaello, Morini dice che non è vero
Una diatriba in corso: evento promozionale datato 2020
Peppone e Don Camillo pare essere questo il clima che si respira in città, sulle rive del Tevere e non su quelle del Po emiliano, a proposto del cinquecentenario delle nascita di Raffaello Sanzio. Per la giunta e quindi l’assessore alla cultura Michele Bettarelli (alias Peppone PD) la città sarà a pieno titolo all’interno della celebrazioni, la pensa in maniera opposta invece il consigliere Nicola Morini (TI) (alias Don Camillo per la sua estrazione ultracattolica) che invece dichiara l’abdicazione del capoluogo tifernate in questa partita. Non si riesce a capire la raziono di una disputa che non dovrebbe esserci in quanto tutti dovrebbero essere impegnati nella promozione dell’evento che si terrà nel 2020 in occasione dei 500 anni della morte. Da una parte Morini che insiste che si è perso il treno in quanto la città tifernate non ha fatto nulla per essere inserita nel comitato organizzatore e quindi non avrà nulla dei soldi che il Ministero della Cultura, oltre un milione di euro, ha destinato per questo evento e nulla sta facendo per riportare lo Sposalizio della Vergine, almeno per l’occasione a Città di Castello. Il vice sindaco nonché assessore alla cultura Bettarelli afferma l’esatto opposto: “Città di Castello parteciperà, come tutti i Comuni ed i musei, che hanno avuto un ruolo nella vicenda artistica e biografica o conservano sue opere, alle celebrazioni per il Cinquecentenario di Raffaello”. “Il Comitato nazionale, costituito ad hoc, non essendo una vetrina per politici e amministratori ma un organismo strettamente operativo, è formato da personalità di altissima levatura scientifica e da un coordinatore tecnico Raimondo Orsetti. La collaborazione con il Comitato è uno dei molti fronti su cui l’amministrazione è già attiva con un’opera di ricognizione ad ampio raggio che permetta di inserire la storia e l’arte di cui siamo custodi nella programmazione del Comitato, che deve ancora insediarsi, come ha confermato il coordinatore Raimondo Orsetti, che si è detto disponibile a venire a Città di Castello. Nel borgo dell’Alta Valle del Tevere, all’epoca centro nevralgico delle rotte commerciali che collegavano l’Umbria con le Marche e la Toscana, Raffaello realizzò quattro grandi opere. Tre pale e un gonfalone: l’Incoronazione di San Nicola da Tolentino, lo Stendardo della Santissima Trinità, la Crocifissione con Santi e il celebre Sposalizio della Vergine. Di questo solo lo Stendardo è salvo all’interno della Pinacoteca, mentre La Crocefissione è alla National Gallery di Londra, lo Sposalizio è a Brera a Milano e l’Incoronazione di San Nicola da Tolentino è smembrata in vari musei del mondo. E’ buffo che ci si accapigli solo per lo Sposalizio e non ci combatta per riavere tutti questi capolavori se davvero spettano alla città come sostiene Morini, poi magari arrivano i documenti e allora è l’esatto opposto. Forse sarebbe meglio come sta facendo adesso Sansepolcro che è impegnato per la vicina Pasqua ad inaugurare il restauro delle opere Piefrancescane e su questo farci un campagna di promozione del museo civico. Basta le contrapposizione che anno tanto di campagna elettorale con la gente che è stanca, vuole solo avere più serenità, più lavoro e più ricchezza. Forse ai politici di turno questo… molto spesso sfugge.
Paolo Puletti
Giornalista professionista. Una vita dedicata all’informazione locale, partendo dalle prime esperienze nelle radio libere a metà degli anni settanta, quindi con le tv locali e dal 1983 con il Corriere dell’Umbria, Esperienze come collaboratore dell’agenzia Ansa e gestione di numerosi uffici stampa. Una attenzione spasmodica per ciò che accade nel territorio, sia umbra che toscana, perché si deve migliorare sempre. In gioventù anche arbitro di pallavolo sino alla serie B. Sposato con Sandra, padre di Lucia e Luca, innamorato dei nipoti Camilla, Tommaso e Margherita. redazione@saturnonotizie.it
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