A Palazzo Medici Riccardi un abete donatO dall’Unione dei Comuni montani del Casentino

Il dono alla Città metropolitana di Firenze rappresenta un elemento di unione
E’ stato collocata a Palazzo Medici Riccardi un cimale di sei metri di un abete bianco di circa 20 metri, donato dall’Unione dei Comuni Montani del Casentino e portato nel cortile di Michelozzo dalla squadra della Protezione Civile della Città Metropolitana di Firenze per le festività natalizie.
Il cimale fa parte di un imponente abete bianco proveniente dalle foreste regionali del complesso dell’Alpe di Catenaia, gestita dall’Unione dei Comuni Montani del Casentino per coto della Regione Toscana.
“La punta – come detto dalla responsabile del servizio Foreste dell’Unione Beatrice Brezzi – proviene da una pianta sradicata che doveva essere necessariamente tolta per scongiurare un eventuale pericolo. L’albero è stato individuato nel corso di una normale attività di verifica sul campo”.
Il complesso di Catenaia è amministrato con una gestione forestale sostenibile, ha un’estensione di 2600 ettari ed è una foresta certificata, nella quale si stanno realizzando, attraverso le maestranze dell’Unione, degli interventi mirati per la mitigazione del rischio incendio. A questo scopo sono stati effettuati diradamenti, ripristinate antiche viabilità forestali, decespugliata la parte bassa per evitare l’eventuale propagazione delle fiamme nelle parti alte del bosco (la cosiddetta lotta attiva agli incendi.
L’Assessora al Servizio Foreste dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino Eleonora Ducci commenta: “Il dono alla Città metropolitana di Firenze della punta di abete dell’Ape di Catenaia, al di là del gesto di amicizia, rappresenta anche un elemento di unione tra città e territori interni, tra grandi centri e montagna. Un antico legame quello tra il Casentino e Firenze, sempre sancito da un dono di natura: anticamente gli abeti bianchi della nostra valle servirono per la costruzione dei monumenti più belli che il mondo invidia a Firenze. L’albero, che è vita e sostentamento per molte popolazioni montane, oggi splende di luci per dirci che anche nel futuro, accanto all’intelligenza artificiale, avremo sempre bisogno di natura e di coltura e cultura forestale sostenibile. Ringrazio le nostre maestranze e il servizio foreste dell’Unione per quello che ha fatto anche in questa speciale occasione che vede il Casentino non gregario, ma riconoscibile dai suoi monumenti più beli”.

Commenta per primo.