La pianta che ha resistito alla bomba atomica ora è all'istituto "Fanfani-Camaiti"

Il dirigente De Iasi: "La nostra scuola scelta come custode della specie"
Quando la pace cresce a scuola. Da qualche giorno l’istituto “Fanfani-Camaiti” di Pieve Santo Stefano è custode di un Hibaku Jumoku: una pianta “esposta alla bomba atomica”, nata proprio dai semi di quelle che nel 1945 furono esposte all’esplosione delle atomiche di Hiroshima e Nagasaki e, contro ogni previsione, dopo meno di un anno, riuscirono a emettere nuovi germogli tornando così alla vita. “La nostra scuola – le parole del dirigente scolastico, Giuseppe De Iasi - è diventata destinataria di una di queste piante grazie al progetto di diffusione curato da Pefc Italia, nella persona del segretario generale Antonio Brunori e con Hiroshima Green Legacy, nella persona di Tiziana Volta Cormio. Nel nostro caso si tratta di un esemplare di Bagolaro Cinese (Celtis sinensis var. japonica)”. La tensostruttura allestita nel giardino dell’istituto ha ospitato le classi e i docenti accompagnatori, in particolare le quarte e quinte dell’alberghiero, dell’agrario e del forestale, le terze medie e le quinte elementari di Pieve e Caprese Michelangelo oltre a numerosi invitati. Moderato da Adriana Ricca, l’incontro si è aperto con il saluto del dirigente del “Fanfani-Camaiti”, Giuseppe de Iasi, che ha voluto ricordare il ruolo fondamentale della scuola come concreto strumento di pace. Sono seguiti gli interventi significativi del Prefetto di Arezzo, Clemente di Nuzzo; del Presidente della Provincia di Arezzo, Alessandro Polcri; del sindaco di Pieve Claudio Marcelli e di Caprese Michelangelo Marida Brogialdi; di Moreno Moraldi (Collegio Nazionale degli Agrotecnici Laureati) che ha portato anche i saluti dell’Accademia dei Georgofili; del Tenente Colonnello Alberto Veracini del Reparto Carabinieri Biodiversità di Pieve Santo Stefano; di Patrizia Marini, dirigente scolastico e presidente di Renisa (Rete Nazionale degli Istituti Agrotecnici); di Antonio Brunori, collegato a distanza, segretario generale Pefc Italia (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes); di Ernesto Pellecchia, Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana; di Lorenzo Pierozzi, Direttore dell’Ufficio Scolastico Provinciale-Ambito di Arezzo. Infine, è intervenuto il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani che, nonostante fosse in viaggio per altri impegni, si è collegato a distanza per portare il proprio saluto e lasciare un messaggio di pace, speranza e condivisione. È stata poi la volta della testimonianza di Rondine-Cittadella della Pace e, come scuola gemellata, della rappresentanza del Convitto Nazionale “Principe di Napoli” di Assisi (con il progetto un L’Albero del Cantico) accompagnata dal Dirigente Stefano Cammerieri. “Ha chiuso la serie di interventi – termina De Iasi - un discorso, sentito e apprezzato, di una studentessa del nostro Istituto Agrario e Forestale, poco prima di passare alla messa a dimora dell’Hibaku Jumoku alla presenza del parroco di Pieve Santo Stefano”. La mattinata è poi terminata con l’inaugurazione di un nuovo laboratorio della scuola: il Birrificio Didattico al Belvedere.

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