Piante officinali e inclusione: il Centro Altomare scommette su una serra sperimentale

A San Giustino al via un progetto di agricoltura sociale con il supporto di Umbriaflor
Una serra vera e propria, dove coltivare erbe officinali, aromatiche e altri prodotti agricoli destinati alla vendita sul mercato. È questo l’ambizioso progetto sperimentale che coinvolge gli utenti del Centro socio-educativo Altomare di San Giustino, i quali, in gruppo, hanno mosso i primi passi con una visita guidata alle aziende Agricola San Martino e Fortebraccio Bio. Un’esperienza diretta per conoscere da vicino la filiera delle erbe officinali: dalla coltivazione nei campi, alla prima trasformazione, fino al confezionamento in integratori alimentari. Un’uscita formativa che si è concretizzata grazie ai partner del progetto Rural Assisi – Valle del Tevere (Programma Sviluppo Rurale per l’Umbria 2014-2020 - Misura 16 - sottomisura 16.9): le società agricole semplice Paradiso Bio Assisi, La Fornace e la Cerqua, Agricola San Martino, Fortebraccio Bio, A piccoli passi Società cooperativa sociale di tipo A, con il sostegno del Comune di San Giustino ed il Comune di Montone.
L’agricoltura sociale torna così al centro dell’attenzione nell’Alto Tevere, segnando un passo avanti verso l’inclusione e il coinvolgimento pratico dei ragazzi e delle ragazze del Centro socio-educativo Altomare. Il centro è supportato nella gestione dei servizi assistenziali rivolti a persone con disabilità dalla cooperativa A.S.A.D. (di tipo A), nata a Perugia nel 1977, per offrire servizi sociali sanitari ed educativi con l’obiettivo di perseguire l’interesse generale della comunità per la promozione umana e l’integrazione sociale dei cittadini attraverso la gestione di servizi socio-sanitari, educativi.
“Grazie all’associazione Altomare e agli operatori Asad per aver accolto questa iniziativa con vivo interesse in favore dei propri ospiti, per un vero spirito di inclusione sociale che da sempre l’accomuna in collaborazione con il comune di San Giustino – ha sottolineato Enzo Franchi, assessore alle Politiche sociali -. La visita alle aziende agricole e il supporto di Umbraflor sono un primo passo verso un progetto futuro in favore degli utenti del centro socio-educativo Altomare nei cui terreni coltiveranno erbe officinali e aromatiche. Dopo il successo del progetto “Lo zafferano di Francesco” portato a termine recentemente dagli stessi utenti del centro Altomare, si continua a collaborare con le aziende del settore in favore delle persone più fragili per una sempre maggiore socializzazione e attenzione nei loro confronti”. Una rete di associazioni per supportare l’agricoltura sociale, l’inserimento attivo. “ASAD è da sempre proiettata verso la valorizzazione della persona – sottolinea Liana Cicchi, presidente della cooperativa – anche e soprattutto nell’ambito dell’inclusione lavorativa. Il Centro Altomare di San Giustino rappresenta un esempio di innovazione e inclusione nel territorio: una realtà che negli anni ha saputo costruire una rete con associazioni e istituzioni, diventandone parte integrante. Per il futuro vogliamo continuare a puntare su questa direzione, ed è proprio per questo che i progetti in cantiere prevedono l’ampliamento delle attività socio-occupazionali, partendo dall’agricoltura sociale. L’installazione di una serra dedicata alla coltivazione di piante officinali, che saranno poi lavorate direttamente dai ragazzi, è solo l’inizio. Il tutto sarà collegato anche all’apertura del bistrot di Umbertide, dove lavoreranno persone con disabilità, in un percorso integrato che coniuga autonomia, lavoro e inclusione sociale”.
Il progetto sperimentale vede coinvolta anche Umbraflor, la società partecipata dalla Regione Umbria attiva principalmente nel settore florovivaistico, “ma che – come sottolinea Paolo Fratini, amministratore unico UmbriaFlor - oltre alla sua funzione produttiva, si distingue per una forte attenzione al tema dell’agricoltura sociale, promuovendo iniziative che uniscono attività agricole a finalità di inclusione sociale, formazione e supporto a persone in situazione di fragilità. Umbraflor rappresenta un esempio concreto di come una realtà produttiva pubblica possa coniugare efficienza economica, responsabilità sociale e sostenibilità ambientale, secondo un modello che si sta affermando sempre di più anche a livello nazionale e europeo. In questo progetto Umbraflor può essere di supporto con le proprie conoscenze e competenze in ambito agricolo e vivaistico”.
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