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Appalti pubblici in Toscana: un mercato in buona salute sostenuto dal Pnrr

Giani: Siamo di fronte ad un risultato soddisfacente ma che può essere migliorato

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Il mercato degli appalti pubblici in Toscana è in buona salute anche per la spinta che ha ricevuto dai fondi del Pnrr, il Piano Nazionale di ripresa e resilienza. Lo certifica il rapporto dell’Irpet (l’Istituto regionale per la programmazione economica) relativo all’annualità 2023 ma che contiene anche interessanti riferimenti anche alle annualità precedenti.

Rispetto al 2022 si osserva un aumento limitato all’attività amministrativa, rappresentata dal numero delle procedure avviate, (+11% in Toscana e +12% in Italia) mentre il valore complessivo delle risorse che transitano dal mercato del procurement in Toscana, pari a 8,7 miliardi di euro, si riduce sia in Toscana (-18%) che in Italia (-5%).

“Siamo di fronte ad un risultato soddisfacente - commenta il presidente Eugenio Giani - ma che può  essere migliorato e che continueremo a tenere sotto osservazione. Lo faremo a partire dal prossimo rapporto annuale Irpet e Osservatorio regionale, in calendario per la seconda metà di marzo. I dati in nostro possesso ci parlano di un mercato regionale in buona salute, reduce in particolare da un biennio, quello 2022-2023, sostenuto anche dalla spinta del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Dunque la flessione degli importi registrata nel 2023 non preoccupa e va valutata in una prospettiva di più lungo periodo”.

Le procedure esaminate sono quelle di importo pari o superiore ai 40.000 euro. In Toscana si registrano 1.501 procedure ogni milione di abitanti, contro una media nazionale di 1.379.

La flessione degli importi pari a circa 1 miliardo di euro (250 euro pro-capite) registrata nel 2023 rispetto all’anno precedente è sostanzialmente conseguenza del fatto che nel 2022 è stata avviata, da Rete ferroviaria italiana, la procedura relativa alla realizzazione del sottoattraversamento fiorentino della linea Alta Velocità, per un valore di circa 1,1 miliardi di euro.

“Aumenta il numero delle procedure avviate - aggiunge l’assessore con deleghe agli appalti e attività contrattuale e ai rapporti con gli enti locali, Stefano Ciuoffo - ma diminuisce l’importo totale. E’ stata buona la risposta alle nuove regole del Codice dei contratti, in vigore dall’inizio di quest’anno. E’ il segno di una pubblica amministrazione sostanzialmente efficiente e flessibile, la cui fotografia esce nitida dal rapporto curato dall’Irpet, che ringrazio. Un altro dato che mi piace evidenziare è quello che riguarda le amministrazioni comunali, che in Toscana registrano incrementi del 21% mentre sono le società a partecipazione pubblica e i concessionari di reti e infrastrutture che vedono una diminuzione del 56% degli importi dei lavori affidati”.

Un ambito sul quale può aver inciso il nuovo codice degli appalti è quello della scelta della procedura di affidamento favorendo, in particolare, l’incremento del ricorso agli affidamenti diretti (che in Toscana si adotta, per ciò che riguarda i lavori pubblici, nel 44% dei casi) e la riduzione del ricorso a procedure competitive.

In Toscana, facendo riferimento al dato degli uffici regionali, sono ad oggi censiti progetti ammessi per 11.3 miliardi di euro a fronte di un importo del finanziamento da Pnrr e Piano nazionale investimenti complementari, di circa 8 miliardi.

Redazione
© Riproduzione riservata
31/12/2024 12:39:02


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