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Arezzo: Questura, Commissariati e Polizia Stradale sono in carenza di organico

Servizi incomprensibili richiedono chiarezza ed immediati provvedimenti

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Condividendone appieno il contenuto, che questa Segreteria Nazionale fa proprio, si trasmette l’unita lettera della nostra Segreteria Provinciale COISP di Arezzo, con la quale si denuncia la gravissima carenza di organico della Questura aretina, dei Commissariati distaccati di Montevarchi e Sansepolcro, della Sezione Polizia Stradale, della Sottosezione autostradale di Battifolle e dei Distaccamenti di Poppi e San Giovanni Valdarno. Codesto Ufficio Ë pregato di intervenire presso le competenti articolazioni del Dipartimento sollecitando, con le prossime mobilità del personale, l’assegnazione di un consistente numero di colleghi dei vari ruoli (per la Questura, in particolare, Ë necessario provvedere con l’assegnazione di appartenenti ai ruoli dei Sovrintendenti, degli Ispettori e della Carriera dei Funzionari). Vorr‡ altresÏ attivarsi per far cessare le continue aggregazioni di personale della Questura aretina per concorrere alle esigenze di Uffici di Polizia di altre province, fin tanto che non si provvede ad attribuire a detta Questura una consistenza organica “almeno vagamente adeguata”, come sottolinea il COISP di Arezzo, ai compiti cui detto ufficio territoriale deve adempiere. » chiesto in ultimo di fornire chiarimenti in merito al continuo impiego del personale della ridetta Questura di Arezzo in servizi di ordine pubblico in ambito autostradale per il transito di tifosi di qualsivoglia squadra, pure nelle circostanze in cui anche solo ipoteticamente puÚ avvenire detto transito, significando che se tale servizio costituisce reale esigenza di interesse nazionale, allora esso abbisogna di una pi˘ concreta organizzazione e obbligatoriamente di sostenerlo aggregando ad Arezzo personale da altre sedi. Diversamente, anche per le modalit‡ in cui detto servizio si svolge, ha ragione la nostra Segreteria aretina a giudicarlo inutile e dispendioso.

Sono le 21:30 del 15 ottobre 2009 ed il programma “Caffè bollente”, promosso dalla locale emittente televisiva Teletruria si occupa di un tema importante per la nostra città, quello dalla Sicurezza. In studio, a parlare di “Arezzo, città sicura?” sono presenti il Prefetto ed il Sindaco di Arezzo, unitamente ad altre personalità. I cittadini hanno così potuto apprendere della reale condizione dell’apparato Sicurezza ad Arezzo, snocciolato anche dalla Questura con un reportage finalizzato a mostrare le potenzialità e le capacità della Polizia aretina. Se da una parte questa Segreteria Provinciale COISP di Arezzo condivise quelli che, durante la trasmissione, si soffermarono a ricordare che “Arezzo è (nel 2009) sicuramente una città tra le più vivibile d’Italia sotto l’aspetto della Sicurezza”, d’altra parte si trovò fortemente indignata da alcuni altri racconti, tant’è che fu costretta, già il giorno seguente, ad emanare un comunicato stampa ove non mancò di sottolineare che “è però anche vero che non si può negare che taluni segnali sono certamente inquietanti e che c’è la necessità di attuare quell’attività di prevenzione che ad oggi, per quanto riguarda la Polizia, è certamente mancata, di sicuro non per assenza di abnegazione da parte dei poliziotti ma per la reale carenza di organico” e “per il fatto che la Questura abbia inteso far percepire una realtà totalmente difforme dalla propria realtà”, mostrando un video con “una sala operativa della Questura con 4/5 poliziotti a gestire chiamate di soccorso, interventi delle Volanti e quant’altro”, denunciò che nella “centrale operativa da sempre è comandato di servizio un unico poliziotto e così sarà anche nel futuro, vista la carenza di personale”. Insomma, siamo nel 2009, la Questura aretina è già in sofferenza per un organico non adeguato alle attività che deve garantire … e va bene non allarmare la cittadinanza ma era davvero troppo mostrare uffici fantasiosi che tuttora, dopo 15 anni, non esistono. Per inciso, presso la citata Sala Operativa c’è sempre un solo poliziotto mentre le incombenze come anche le attrezzature da gestire sono decuplicate. Arriviamo quindi al 2021, è il 10 o l’11 del mese di giugno. L’allora Questore convoca le Segreterie Provinciali delle OO.SS per dare la notizia della chiusura del Commissariato di Montevarchi nelle ore serali e notturne. Chiudere quell’importante presidio di polizia era angosciante per la stessa Amministrazione … ma era inevitabile giacché si era improvvisamente accorta che da lì a pochi mesi circa un quarto del già risicato organico del Commissariato sarebbe andato in quiescenza per raggiunti limiti di età. Ora, in tutti questi anni in cui più d’un Questore che è passato dalla nostra città si è probabilmente dimenticato di rappresentare in maniera adeguata al Dipartimento della P.S. la grave situazione in cui piano piano ci si stava andando a cacciare, né si è preoccupato di fare un’analisi delle carenze di organico che si sarebbero registrate nel breve e medio periodo e di rapportarle superiormente con la necessaria energia (vivacità che invece veniva posta in essere per negare l’evidenza o sottolineare una tranquillità e una magnificenza che non c’era), era ovvio che al momento di giungere a toccare il fondo del barile qualcuno si sarebbe pur trovato a ricoprire il citato gravoso incarico. È toccato all’attuale Questore Maria Luisa Di Lorenzo, che per quanto possa darsi da fare (noi siamo testimoni del suo impegno!!) non ha alcuna bacchetta magica che gli consenta di rimediare a quella che già era una situazione problematica, fortemente negativa, quasi compromessa …. e che è oltremodo peggiorata grazie anche a taluni maggiori gravosi oneri richiesti dal Dipartimento della P.S. alla Questura aretina. Chiaramente non soltanto la Questura di Arezzo abbisogna di maggiori uomini, specie dei ruoli dei Sovrintendenti, di quello degli Ispettori e della Carriera dei Funzionari (come meglio si dirà più avanti), ma il medesimo bisogno emerge anche con riguardo ai due Commissariati distaccati di Sansepolcro e Montevarchi (quest’ultimo in particolare) e stessa angosciante emergenza la troviamo presso la Polizia Stradale (la Sezione di Arezzo, la Sottosezione di Battifolle e i due Distaccamenti di San Giovanni Valdarno e Poppi), dove chiaramente è pure mancata quella necessaria analisi delle perdite di uomini che si sarebbero avute nel breve-medio periodo e una sistematica segnalazione al Dipartimento del fatto che anche presso detta specialità ci si stava avvicinando ad una situazione di forte criticità. 

LA QUESTURA DI AREZZO

Se facciamo una comparazione numerica tra oggi e quindici anni addietro avremo complessivamente più o meno il medesimo numero di operatori di polizia (solo 4 in meno). Nella sostanza però le cose sono cambiate notevolmente. Quindici anni addietro in moltissime zone della periferia aretina i cittadini vedevano raramente transitare una Volante ma vivevano comunque una tranquillità che li portava a lasciare le chiavi di casa appese al portone. Adesso gli stessi cittadini se avvistano una Volante pensano ad un miracolo e se hanno potuto permetterselo hanno dotato la propria abitazione di impianti di allarme. Quindici anni addietro nella provincia aretina vi era un numero di stranieri pari ad un quarto di quello di oggi (stiamo parlando di solo residenti!) e l’Ufficio Immigrazione della Questura contava su un organico di 14 operatori (tra poliziotti e personale dell’Amministrazione civile dell’Interno). Oggi sono circa 20 operatori in tutto ed i 15 tra loro che sono poliziotti sono costretti a svolgere un incommensurabile numero di ore di lavoro straordinario. Quindici anni addietro l’Ufficio Passaporti della Questura contava un solo operatore (un dipendente dell’Amministrazione civile dell’Interno) e adesso vi svolgono servizio ben 8 operatori (6 poliziotti e due civili) … ed anche qui le ore di lavoro straordinario sono obbligatoriamente numerose. Quindici anni addietro l’Ufficio di Gabinetto (che h24 deve anche assolvere ai servizi di ben due corpi di guardia - Questura e Prefettura) poteva contare su 46 poliziotti …. e oggi sono 34. Quindici anni addietro il Gabinetto della Polizia Scientifica poteva contare su un organico di 6 operatori, che oggi sono 9 e che vengono costantemente impiegati negli innumerevoli servizi di ordine pubblico e continuamente chiamati ad intervenire nelle ore serali e notturne. Quindici anni addietro tutte le articolazioni interne della Questura avevano un organico maggiore di oggi e raramente i poliziotti che vi prestavano servizio venivano chiamati a concorrere ai servizi di altri settori (sostituzione colleghi dei corpi di guardia, servizi di ordine pubblico, etc…) mentre oggi è una costante che avvenga e ciò obbliga poi a consistenti prestazioni di lavoro straordinario per poter assolvere gli impegni del proprio ufficio (che sono ovunque maggiori rispetto a quindici anni fa) ed è causa di uno stress lavorativo che diventa sempre più insostenibile. Unica eccezione è l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico (Volanti, Ufficio Denunce, Segreteria, Trattazione Atti) che in questi ultimi quindici anni ha potuto “avvantaggiarsi” di un incremento di ben 2 unità (da 44 a 46) che, stante il sempre risicato numero e le maggiori esigenze lavorative, non solo ha permesso alle Volanti di proseguire a non riuscire a farsi vedere, quantomeno ogni tanto, nelle zone periferiche della città ma nemmeno in tante di quelle centrali. Quindici anni addietro la Questura di Arezzo poteva contare su un numero adeguato di appartenenti ai ruoli degli Ispettori e dei Sovrintendenti. Oggi ve ne sono di fatto appena 60, compresi 12 colleghi del ruolo tecnico, ed il risultato è che il Nucleo Volanti dell’UPGeSP, su un totale di 37 poliziotti ha in organico (non vuol dire che ci siano sempre) 2 soli sottufficiali (2 Ispettori) e ben 28 colleghi con la qualifica di Agente, ovvero personale con un’anzianità di servizio da zero a cinque anni, la cui abnegazione è indiscutibile ma la cui esperienza lavorativa è chiaramente di modesta entità, con le comprensibili implicazioni sulla loro stessa sicurezza, e che quasi sempre non solo si trovano a svolgere le funzioni di capo pattuglia della Volante (a volte anche unica nel territorio) ma pure quella di Coordinatore del turno, ovvero quell’incarico che, a mente delle circolari ministeriali sull’organizzazione e le competenze degli UPGeSP, dovrebbe essere svolto da “un appartenente al ruolo degli ispettori, che, oltre a dirigere e coordinare tutto il personale dell’Ufficio che espleta quel turno, sarà punto di riferimento e di direzione dei servizi disposti”. Insomma, un po’ troppo per chi vanta un’anzianità di servizio di 2-3-4 anni, come sovente accade. Non di minore gravità è la situazione organica dei Dirigenti, che vede l’Ufficio Personale e l’Ufficio Tecnico Logistico senza una guida esclusiva e le cui incombenze ricadono sui responsabili di altre articolazioni, il cui carico di lavoro diventa, com’è a tutti evidente, a tratti insostenibile. Ora, dopo aver galleggiato per anni in quella che è sempre stata una costante carenza organica, compiendo ogni sforzo necessario per continuare a svolgere la propria missione a garanzia delle libertà e dei diritti primari della collettività, i nostri colleghi della Questura di Arezzo sono giunti al punto in cui neppure il senso di responsabilità che li ha sempre contraddistinti riesce ad incoraggiarli. Il colpo di grazia lo sta dando da tempo lo stesso Dipartimento, con la pretesa di continue aggregazioni di personale della Questura aretina per le esigenze di Uffici di Polizia di altre province (ma davvero si può chiedere di dare a chi già piange miseria??) e con l’obbligo, dopo i fatti occorsi l’8 gennaio 2023 lungo il tratto aretino dell'A1 (criminali travestiti da tifosi delle squadre di calcio della Roma e del Napoli che se le sono date di santa ragione all’interno dell’area di servizio di Badia al Pino), di presidiare detto tratto autostradale ad ogni transito di tifosi. Da quasi due anni se in Italia o anche all’estero c’è una partita di calcio i cui tifosi possono, anche solo ipoteticamente, passare per Arezzo, c’è un servizio di ordine pubblico in ambito autostradale che vede impiegati poliziotti della Questura aretina, in alcuni casi collaborati da colleghi dei Reparti Mobili di Roma, Bologna e Firenze. Qualsivoglia partita di calcio deve espletarsi, tra un po’ anche quelle dilettantistiche, ci sono poliziotti della Questura di Arezzo in servizio in autostrada. A quali altre Questure è chiesta una tale presenza? Ogni servizio di ordine pubblico svolto in A1, spessissimo a non avere praticamente nulla da fare, è un servizio in meno per la cittadinanza di questa provincia. Abbiamo contato almeno un paio di migliaia di poliziotti impiegati per citata attività dal gennaio 2023 ad oggi. I cittadini aretini avrebbero potuto avere una ulteriore Volante a vigilare sulla loro incolumità e sui loro beni, avrebbero potuto godere di una attività di polizia amministrativa più celere, avrebbero forse evitato di trovare, al rientro a casa, la propria abitazione svaligiata, o la propria impresa depredata all’apertura il mattino (situazione quest’ultima che si sta verificando con particolare costanza e che ha visto pubblicamente impegnarsi anche il nostro Sottosegretario On. Nicola Molteni per rafforzare l’apparato Sicurezza nella città aretina). 

I COMMISSARIATI DI P.S. DI MONTEVARCHI E SANSEPOLCRO Facendo una comparazione numerica tra oggi e quindici anni addietro avremo il Commissariato di Montevarchi in perdita di 5 operatori di polizia (da 25 agli attuali 20) e quello di Sansepolcro mantenere lo stesso numero (22 operatori) …. numeri che sono assolutamente insufficienti! I predetti Uffici di Polizia hanno competenza su due importanti aree geografiche della provincia di Arezzo:

il Valdarno Superiore Aretino, di competenza del Commissariato di Montevarchi, interessa un'area di Comuni, peraltro confinante con l'area metropolitana fiorentina, con una popolazione residente di oltre 100.000 abitanti, con una forte presenza di insediamenti ad elevata produttività artigianale e industriale, ricorrentemente bersagliato da reati di natura predatoria, sia in luogo pubblico che nelle private dimore, nonché da un intenso e pervasivo spaccio di stupefacenti, oltre che dal sempre più diffuso fenomeno dei reati contro le fasce deboli, in specie inerenti la violenza di genere. - la Valtiberina Aretina, di competenza del Commissariato di Sansepolcro, interessa un'area territoriale che è confluenza di tre Regioni (Umbria-Toscana-Emilia Romagna), peraltro attraversata da una importanza arteria stradale come quella della E45, e una popolazione di oltre 30.000 abitanti che, chiaramente, non si fanno mancare nulla di quanto accade nel Valdarno e che abbisognerebbe di un presidio di polizia realmente efficace ed efficiente. Che le predette dotazioni organiche siano sottodimensionate rispetto alla vastità dei territori e alle competenze, anche di natura amministrativa nonché a quelle afferenti all’ordine pubblico, è un incontrovertibile dato di fatto. Il Commissariato di Montevarchi prevede la sola apertura nella fascia oraria 07/19 e la remotizzazione nei quadranti serale e notturno, sebbene tale Ufficio sia interessato dal N.U.E.; il Commissariato di Sansepolcro prevede un’apertura h24 … ma entrambi gli Uffici riescono a garantire una sola Volante nell’arco della giornata e neppure tutti i giorni. Nella Valtiberina e nel Valdarno (quest’ultimo, peraltro, territorio che notoriamente gode della presenza stratificata di soggetti a vario titolo riconducibili a famiglie di origine meridionale legate a consorterie criminali di ambito mafioso), la Polizia è presente solo per prendere denunce, richieste di passaporti, permessi di soggiorno, etc… ma il “controllo e la conoscenza del territorio” (che non si garantiscono con la presenza una tantum alla settimana, quando peraltro disponibile, del Reparto Prevenzione Crimine) non esistono più. Il Commissariato di Montevarchi, inoltre, annovera nel proprio territorio la presenza di ben tre società calcistiche che sono espressione dei centri abitati più popolosi della vallata e militano nel campionato semiprofessionistico di serie D. Le stesse, peraltro, si trovano nello stesso girone, insieme ad altre compagini toscane, e questo trasforma quasi ogni partita di calendario in un derby, con le conseguenti criticità in ordine alla movimentazione delle tifoserie, ai servizi pre e post partita, etc. Il tutto diventa ancor più impegnativo tenuto conto del fatto che due di citate squadre, il Montevarchi e la Sangiovannese, presentano una componente della propria tifoseria riconducibile alla categoria ultras, il che comporta la necessità di un continuo monitoraggio, attenzione ai profili social, un controllo specifico durante le partite (anche a mezzo di mirati servizi di Polizia Scientifica) e, ove ne ricorrano le esigenze, anche di una risposta di tipo repressivo mediante la trasmissione di denunce all'A.G. e di proposte di DASPO alla Divisione Anticrimine. Il ridotto organico, che rende di fatto impossibile un minimo servizio esterno di controllo del territorio, ed i frequentissimi impegni di ordine pubblico domenicale, che poi impongono di concedere al personale riposi infrasettimanali, causano chiaramente sostanziale pregiudizio anche alle attività di polizia amministrativa e di polizia giudiziaria. 

LA POLIZIA STRADALE: LA SEZIONE DI AREZZO, LA SOTTOSEZIONE DI BATTIFOLLE ED I DISTACCAMENTI DI SAN GIOVANNI VALDARNO E POPPI

Per questi ultimi Uffici saremo molto sintetici e non certo perché li riteniamo meno importanti di quelli già citati, bensì per il fatto che sono i numeri dei loro rispettivi organici ad evidenziare, già da soli, la drammaticità della situazione … e non v’è alcun bisogno di spiegare quali sarebbero le incombenze tipiche della specialità della Polizia Stradale. I due Distaccamenti di San Giovanni Valdarno e Poppi contano su una forza di 9 e 10 operatori. Nei prossimi mesi il Distaccamento di Poppi perderà 2 unità per raggiunti limiti di età e scenderà ad 8.

È chiaro che con tali organici è impensabile garantire in maniera stabile qualsivoglia servizio esterno. La Sottosezione Autostradale di Battifolle conta su un organico di 40 poliziotti ed è quotidianamente un’impresa riuscire a garantire le richieste due pattuglie a quadrante lungo la tratta dell’A1 di sua competenza, tant’è che è costantemente necessario l’ausilio di pattuglie dai due Distaccamenti. Alla Sezione di Arezzo la situazione è addirittura tragica. Dieci anni addietro tale Ufficio contava su un organico, già allora insufficiente, di 35 operatori che oggi sono 24 e nei prossimi mesi ulteriori 3 colleghi andranno in quiescenza per raggiunti limiti di età. La Sezione Polizia Stradale di Arezzo non riesce a mettere in campo una pattuglia esterna da anni, con ciò significando che da anni è venuto meno il primario compito di tale Ufficio, ovvero la vigilanza sulla corretta osservanza delle leggi e dei regolamenti in materia di sicurezza stradale e regolarità dei trasporti in ambito stradale. L’impegno dei soli 24 poliziotti che vi prestano servizio è tutto riversato sulle attività amministrative, contravvenzionali, di infortunistica e polizia giudiziaria … e i compiti di corpo di guardia-operatore di sala radio viene sistematicamente garantito dai colleghi in forza ai vari uffici, buona parte dei quali sono obbligati a smisurate ore di lavoro straordinario. In poche parole alla Polizia Stradale della provincia di Arezzo, specie alla Sezione dove la carenza di risorse umane è spaventosa ed è fortissimo lo stato di disagio per tutti i colleghi che vi prestano servizio, manca poco al collasso. È sotto gli occhi di tutti l’aumento vertiginoso ed insostenibile dei carichi di lavoro a cui i nostri citati colleghi sono costretti a far fronte. L’impennata massiccia del lavoro straordinario emergente effettuato ne è certamente lampante riprova. In conclusione, dando anche uno sguardo al decreto del Capo della Polizia concernente l’Atto Ordinativo Unico che è teso a stabilire, tra l’altro, le dotazioni organiche assegnate a ciascuna articolazione periferica dell’Amministrazione della pubblica sicurezza, la cui attuazione è al momento sospesa ma che già fornisce una prima indicazione, che può soltanto (anzi dovrebbe) vedere un incremento, di quella che si ritiene debba essere la dotazione della Polizia ad Arezzo, con riguardo agli Uffici di cui sopra si ha che:

Organico personale della Polizia di Stato che espleta funzioni di polizia, con esclusione di quello appartenente alla Carriera dei Funzionari Atto Ordinativo Unico Situazione attuale Differenza Questura di Arezzo 161 164 - 18,97 % Commissariato di Montevarchi 46 19 Commissariato di Sansepolcro 46 22 totale 253 205 Atto Ordinativo Unico Situazione attuale Differenza Sezione Polizia Stradale di Arezzo 44 24 - 30,25 % Sottosezione Autostradale di Battifolle 49 40 Distaccamento di S.G. Valdarno 13 9 Distaccamento di Poppi 13 10 totale 119 83 Ora, anche considerando il fatto che i dati dell’Atto Ordinativo Unico si riferiscono alla dotazione complessiva “a regime” della Polizia di Stato, che si discosta da quella attuale che è minore di circa il 10%, le citate carenze di organico (-18,97% di Questura e Commissariati / -30,25% della Polizia Stradale) sono una chiara testimonianza della veridicità della gravità della situazione da noi evidenziata.

Ulteriore riprova della non più sostenibile carenza di organico è offerta dal dato del lavoro straordinario effettuato dal personale. Esemplificando con la Questura ed i due Commissariati di Montevarchi e Sansepolcro, abbiamo un monte ore annuo assegnato dal Dipartimento che è pari a circa 32mila ore e nell’ultimo anno (1° ottobre 2023 - 30 settembre 2024) i nostri colleghi in servizio presso citati Uffici sono stati costretti, per garantire un minimo di efficienza ed efficacia della nostra Amministrazione, ad effettuare quasi 53mila ore di lavoro aggiuntivo a quello ordinariamente previsto. Vi sono colleghi obbligati ad effettuare 60-70-80, anche 100 ore di lavoro straordinario al mese e tale impegno lavorativo non è sostenibile ad oltranza, così come non lo è, per molti, la pressione psicofisica con cui si svolge gran parte dell’attività che si è chiamati ad espletare. Ciò stante, preghiamo codesta Segreteria Nazionale di voler far proprio quanto sopra evidenziato, rappresentando al Dipartimento della P.S.: - lo stato di grave sofferenza organica della Questura di Arezzo e dei Commissariati distaccati di Montevarchi e Sansepolcro e la correlata necessità ed urgenza di provvedere, con le prossime movimentazioni, all’assegnazione presso tali Uffici (avendo a mente di considerare le istanze di trasferimento che attendono un provvedimento del Questore di Arezzo ex art. 44 d.P.R. 782/1985) di personale del ruolo Agenti ed Assistenti nonché, in numero consistente, dei ruoli dei Sovrintendenti e degli Ispettori, oltreché di appartenenti alla Carriera dei Funzionari; - lo stato di grave sofferenza organica di tutta la Polizia Stradale aretina, in particolare della Sezione, e la correlata necessità ed urgenza di provvedere, con le prossime movimentazioni, all’assegnazione presso tali Uffici (avendo a mente di considerare le istanze di trasferimento che attendono un provvedimento del Dirigente del Compartimento Polizia Stradale per la Toscana ex art. 44 d.P.R. 782/1985) di personale dei ruoli Agenti ed Assistenti, Sovrintendenti e Ispettori; - l’opportunità che si facciano cessare i quotidiani servizi di ordine pubblico in ambito autostradale per il transito dei tifosi (oggi svolti anche quando ne non passa nemmeno uno) che si stanno sempre più evidenziando per la loro irragionevolezza (anche evidenziata dalle modalità di svolgimento) e che sta impegnando oltremodo, da quasi due anni, il già risicato personale della Questura di Arezzo impiegabile a tal riguardo. Diversamente, se il predetto servizio, che noi riteniamo essere un inutile e dispendioso dispiegamento di forze, costituisce reale esigenza di interesse nazionale, allora esso abbisognano di una più concreta organizzazione e obbligatoriamente di sostenerlo aggregando ad Arezzo personale da altre sedi; - l’opportunità che, fintanto non venga attribuita alla Questura di Arezzo una consistenza organica almeno vagamente adeguata ai compiti cui detto ufficio territoriale deve adempiere, vengano a cessare le continue pretese di aggregazione verso altre sedi del personale di ridetta Questura che già riesce ad assolvere i propri obblighi a mala pena, solo grazie all’enorme propria abnegazione e già sopportando uno stress lavorativo che non dovrebbe essere imposto, fatto di innumerevoli ore di lavoro straordinario, continui cambi turno, riposi settimanali saltati, ferie rimandate, etc etc…

La Segreteria Provinciale del COISP di Arezzo

 

Redazione
© Riproduzione riservata
17/10/2024 17:01:43


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