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Montedoglio è in salute: ok la stagione irrigua e prospettive per il collaudo

Il punto con l'ingegner Simone Viti, presidente di Ente Acque Umbre Toscane

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Montedoglio in salute per quello che riguarda la risorsa idrica e le prospettive per il riavvio del collaudo sono sicuramente buone. Superato da alcune settimane il giro di boa della stagione irrigua – iniziata lo scorso 15 maggio – che secondo la tabella di programma dovrebbe terminare il prossimo 15 settembre, seppure soggetta anche a proroghe secondo quelle che saranno poi le condizioni meteorologiche. “Siamo a livelli importanti, ben più alti rispetto alle scorse stagioni seppure questa si rispecchia sotto certi aspetti in quella del 2023 – le parole sono quelle dell’ingegner Simone Viti, presidente di Ente Acque Umbre Toscane (EAUT) – questo perché è piovuto praticamente per buona parte del mese di giugno e le richieste di fatto sono iniziate dai primi di luglio. Montedoglio, come si ricorderà, era cresciuto molto nella tarda primavera a seguito delle piogge di quel periodo. Per quasi un mese precedente alla data del 15 maggio, infatti, Montedoglio è stato stabile sopra i 390 metri sul livello del mare che tradotto in pratica equivalgono a poco più di 120 milioni di metri cubi di acqua invasata”. Ma oggi com’è la situazione? “I dati parlano chiaro – afferma l’ingegner Viti – l’invaso che insiste in Valtiberina si attesta attorno ai 386 metri sul livello del mare, con ancora oltre 100 milioni di metri cubi di acqua invasata: questo ci lascia pensare, ma sicuramente anche confermare, che non ci saranno problemi di approvvigionamento. Vero è, però, che in questo momento – oltre ai rilasci sempre consentiti sul Tevere – le richieste sono molte e per vari fattori: sia per l’agricoltura che altre situazioni del tutto particolari. Montedoglio, quindi, ancora una volta ha risposto presente alle tante richieste che arrivano dall’Altotevere e altre zone sia della provincia aretina che di quella senese, nei territori di confine”. E per quello che riguarderà il collaudo? “Adesso portiamo a termine la stagione irrigua 2024 – termina l’ingegner Simone Viti – in ogni caso partiremo da un livello importante e ben più alto rispetto al passato, poi l’iter oramai è noto con l’autorizzazione già attenuta per arrivare ai 393,60 che è la quota massima autorizzata”. Saracinesche ruotate, quindi, e Montedoglio ancora una volta si attesta ‘salvagente’ per tutto l’Altotevere umbro e toscano caratterizzato da un tipo di coltura che richiede molta acqua come il tabacco. Le proiezioni sono già all’autunno, con la speranza che entro la primavera possa poi essere completato l’iter e raggiungere il tanto atteso collaudo che potrebbe poi dare nuove prospettive a Montedoglio; invaso artificiale che insiste per oltre il 90% nel territorio comunale di Pieve Santo Stefano mentre l’altra parte se la dividono Anghiari, Sansepolcro e Caprese Michelangelo.

Redazione
© Riproduzione riservata
08/08/2024 14:35:30


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