"Anghiari diventi luogo di pace": la Reliquia di San Francesco è al suo posto
Il vescovo: "E' un giorno di festa, Anghiari ha l'occasione di sperimentare un incontro"
“Una contrapposizione che però potrebbe essere il valore aggiunto: da Anghiari Città della Battaglia a luogo Città della Pace legandolo proprio al tema di San Francesco”. Il saluto del sindaco di Anghiari, Alessandro Polcri, alla reliquia del saio di San Francesco che da ieri rimarrà custodita nella Chiesa della Croce. Un giorno importante, storico per Anghiari e la Valtiberina più in generale. “Anghiari – prosegue Polcri – non sarà più luogo di passaggio, bensì della cristianità di San Francesco in quell’abbraccio simbolico ma fraterno che abbiamo ricevuto dalla comunità di Assisi e da quella della Verna. Qua c’è il nostro stradone, che è stato un segno forte della simbologia legata a San Francesco perché nasce sì dai Tarlati ma dal luogo in cui proprio Francesco piantò la croce. Anghiari, quindi, diventa l’elemento cerniera anche tra Umbria e Toscana: i due luoghi dove ha vissuto, ma in più si rafforza con l’amicizia storica nei confronti della famiglia Barbolani. Anghiari, quindi, da Città della Battaglia diventa sempre più un luogo di pace e devozione nei confronti di San Francesco: sarà questa la narrativa futura perché Anghiari è già luogo di pregio, di storia, di paesaggio e di forte attrazione”. Un giorno di festa e centinaia sono stati i fedeli, ma anche i semplici curiosi che hanno voluto prendere parte al ritorno ad Anghiari della Reliquia del Santo di Assisi: un lembo del saio che ha dimensione di circa 5 centimetri per 10. Tante le autorità presenti, tra cui le amministrazioni di Assisi e di Chiusi della Verna, che hanno preso parte alla Celebrazione Eucaristica con il Vescovo della Diocesi aretina, Andrea Migliavacca. “È un giorno di festa, Anghiari ha oggi l'occasione di sperimentare un incontro, quello del signore risorto, ed è l'incontro anche con la grazia che appartiene a questa reliquia che ci accompagna a lui, a conoscere San Francesco". Al termine, poi, la via Crucis che dalla Chiesa della Propositura è arrivata fino alla Chiesa della Croce attraversando piazza Baldaccio e Corso Matteotti: prima di entrare in chiesa, la benedizione del Vescovo al paese in quella che è già divenuta l’immagine simbolo della giornata. Pomeriggio, però, che era iniziato con la presenza della famiglia Barbolani che ha illustrato le tappe e l’importanza della reliquia stessa. “Nel suo peregrinare verso La Verna, San Francesco era solito sostare nelle stanze del castello di Montauto, sulle colline di Anghiari affacciato anche su Arezzo, ospite del conte e amico Alberto Barbolani. Anche nel 1224, dopo aver ricevuto le stimmate, vi sostò nell’ultimo viaggio dalla Verna ad Assisi (per alcuni giorni). Qui il conte Alberto gli donò un nuovo saio ricevendo in cambio il vecchio e logoro abito. La famiglia Barbolani custodì la reliquia fino al 1503, quando il saio fu preso con le armi dalla Repubblica Fiorentina e trasferito prima nel convento del Monte alle Croci presso Firenze e poi nella chiesa di Ognissanti. Soltanto nel 2001 fu trasferito alla Verna”. Il ritorno della reliquia ad Anghiari è avvenuto nell’anno in cui ricorrono proprio gli 800 anni delle stimmate di San Francesco, quindi una ricchezza ancora più grande ma al tempo stesso nuovo volano turistico per l’intera Valtiberina.
Commenta per primo.