Pieve, taglia la legna e la commercializza ma non era la sua: nei guai pensionato
L'episodio nel comprensorio del demanio idrico dell’invaso di Montedoglio
Doveva essere un semplice servizio di controllo di una utilizzazione boschiva nel comprensorio del demanio idrico dell’invaso di Montedoglio, come accade periodicamente, quando invece i carabinieri forestali della Stazione di Pieve Santo Stefano si sono trovati davanti a quella che poteva essere una vera e propria attività boschiva svolta in maniera del tutto abusiva. A finire nei guai è stato un pensionato residente nel Comune di Pieve, oltretutto già conosciuto alle forze dell’ordine per specifici precedenti. I carabinieri forestali hanno ricostruito l’accaduto, chiedendo documentazione che poi non corrispondeva affatto a quello che stava accadendo. L’uomo, infatti, aveva presentato regolarmente domanda di taglio per l’utilizzazione boschiva di una piccola parte del demanio idrico che insisteva nell’area dell’invaso di Montedoglio per uso familiare: una volta ottenuta l’autorizzazione, poi, ha pensato bene di estendere la propria attività a particelle limitrofe non utilizzate, sia di proprietà del demanio che di ignari privati, per mettere in atto quello che poi è stato definito come un vero e proprio commercio di legname. A finire nei guai anche un’azienda di movimento terra con sede in Valtiberina che attraverso un proprio mezzo meccanico aveva aperto alcune strade per eseguire l’esbosco; intervento, anche questo, privo di ogni tipo di autorizzazione da parte degli enti preposti. Assieme all’azienda di movimento terra anche alcuni agricoltori della zona che, ignari di quello che stava accadendo, si sono recati più volte con i propri mezzi agricoli a caricare il legname commercializzato dal pensionato per utilizzarlo nel processo di essiccazione del tabacco. Il legname che è stato rinvenuto presso le varie aziende agricole della zona è stato posto immediatamente sotto sequestro ed al momento è ancora fermo in attesa di quelle che saranno le decisioni che l’autorità giudiziaria vorrà intraprendere: è stato stimato un quantitativo di legname che si aggira attorno ai mille quintali. I proprietari del bosco tagliato hanno comunque sporto denuncia contro ignori per furto di legname, mentre per quello che riguarda la parte demaniale – essendo bene pubblico – i carabinieri forestali di Pieve Santo Stefano hanno agito di iniziativa. Un quadro piuttosto chiaro quello che si è presentato davanti ai magistrati titolari del procedimento: a maggio ci sarà la prima udienza, il pensionato dovrà ora rispondere davanti al giudice di furto aggravato di beni esposti alla pubblica fede.
Commenta per primo.