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Luca Cordero di Montezemolo si prende il "sigaro toscano"

l fondo Apollo cede la maggioranza alla Leaf BidCo di Montezemolo, Gnudi, Regina e Valli

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Il Sigaro Toscano passa interamente nelle mani di Luca Cordero di Montezemolo, di Piero Gnudi e dei loro soci. Il fondo statunitense Apollo Delos, che aveva rilevato dal fallimento Seci la maggioranza di Manifatture Sigaro Toscano (Mst), ne ha infatti ceduto oggi il 50,01% alla società Leaf BidCo, costituita dai soci di minoranza di Mst, Montezemolo, Gnudi, Regina e Valli.

Per far fronte all'acquisizione, Leaf BidCo ha sottoscritto un contratto di finanziamento con cinque banche (Mps, Bpm, Bper, Db e Cassa di Ravenna) per un totale di circa 108 milioni di euro, che serviranno in parte all'acquisto delle quote e in parte per la rinegoziazione dell'attuale debito.

L'operazione è stata seguita da Ernst & Young e dallo Studio Legale Chiomenti. Il cda di Manifatture Sigaro Toscano, riunitosi oggi, sotto la presidenza di Luca di Montezemolo, ha nominato, in seguito alle dimissioni dei tre consiglieri indicati dal Tribunale di Bologna, tre nuovi membri: Marco Nuzzo, Matteo Tamburini e Francesco Valli. Stefano Mariotti è stato confermato amministratore delegato, così come Montezemolo presidente, ma con un ruolo decisamente più operativo. Secondo le indiscrezioni raccolte, Montezemolo e Gnudi saranno i maggiori azionisti, ciascuno con una quota del 33%.

Vero e proprio gioiello del made in Italy, lo scorso anno Mst ha fatturato 123 milioni di euro, con una crescita del 5% sul 2021. L’utile netto è stato di 17,2 milioni. Il gruppo ha prodotto 232 milioni di sigari, con un 25% destinato all’export in 40 Paesi.

Il Toscano è uno dei sigari più apprezzati al mondo. Nacque per caso: i primi furono prodotti in Toscana a inizio Ottocento, dopo che un acquazzone aveva danneggiato le scorte di una manifattura. Per non perdere le preziose foglie, le sigaraie vi ricavarono dei sigari che riscontrarono ben presto un vasto successo, fino a diventare uno dei simboli del made in Italy. Un elemento della cultura, dello stile e della creatività della grande industria manifatturiera nazionale, un simbolo dello stile di vita italiano.

Oggi, il tabacco prodotto in Italia ricopre una grande importanza nella filiera del Kentucky. Nel nostro Paese sono coltivati a tabacco oltre 1.300 ettari di terreno e operano duecento aziende a conduzione familiare, che impiegano circa 2mila persone in Toscana, Lazio, Campania, Veneto e Umbria. Due anni fa Mst ha annunciato la decisione di investire sul tabacco nostrano 70 milioni di euro per l’acquisto della materia prima prodotta in Italia: 2.200 tonnellate di Kentucky all’anno.

Notizia tratta da lastampa.it
© Riproduzione riservata
05/12/2023 06:42:48


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