Parco Foreste casentinesi, Monte Falterona e Campigna: nuovo accordo triennale con il Cai
Per la manutenzione della rete dei sentieri dell'area protetta e programmi nell'escursionismo
Superata la quota di ottocento chilometri di sentieri presi in carico: questo uno dei tratti salienti del nuovo accordo tra l'Area protetta e le sezioni territoriali del CAI, l'istituzione di tutela e promozione della montagna fondata da Quintino Sella nel 1863.
Al Club alpino italiano la legislazione nazionale assegna funzioni di coordinamento, aggiornamento e manutenzione in materia di sentieristica e il Parco nazionale, sulla base di un rapporto rodato nel tempo, riconosce che, per finalità istituzionale, tradizione ed organizzazione, questo offra ampie garanzie nello studio e nella tracciatura dei sentieri, del loro monitoraggio e degli interventi che realizza attraverso l’azione dei propri iscritti e simpatizzanti.
Le mansioni dell'accordo, in particolare, riguarderanno la segnatura del tracciato (la tradizionale striscia bianco-rossa), la ripulitura dei sentieri, l'asportazione dei rifiuti, piccole regimazioni idriche, manutenzione e revisione della cartellonistica verticale in legno, cura della manutenzione e dell'ospitalità nei rifugi gestiti, monitoraggio sullo stato dei ricoveri più in generale e segnalazione di particolari situazioni di degrado.
Hanno firmato la nuova convenzione con il presidente del Parco, Luca Santini, Massimo Bizzarri, presidente dell'articolazione C.A.I. della Regione Emilia-Romagna, e Giancarlo Tellini, in rappresentanza di quella toscana.
Per attuare la convenzione e coordinare le attività viene costituito un gruppo di lavoro sulla sentieristica composto da un rappresentante C.A.I. per ogni sezione o sottoarticolazione impegnata nella manutenzione; uno ciascuno del Gruppo regionale CAI Toscana e dell'Emilia Romagna; due del Parco; uno del Reparto carabinieri Parco, uno del Reparto carabinieri per la Biodiversità di Pratovecchio e una per ogni Unione dei Comuni montani che ha competenza amministrativa nel Parco nazionale.
Il totale dei sentieri relativi alla convenzione ammonta a 803,12 chilometri.
Oggi la tracciatura dei senteri gode di strumenti sofisticatissimi, in dotazione al C.A.I., che si appoggiano alla tecnologia GPS e permettono di registrare ogni modificazione del percorso originario. Si tratta di materiale essenziale per il soccorso, la redazione e l'aggiornamento di carte e guide escursionistiche.
"Il lavoro dei volontari C.A.I. nelle tre Province nelle quali il Parco ricade è essenziale per godere in modo compiuto di un'area protetta molto diversificata e dalle caratteristiche uniche nel panorama europeo. A questi tantissimi volenterosi appassionati della straordinaria natura delle nostre montagne va, oltre a quello, doveroso, mio, il più sentito ringraziamento di chi queste montagne le vive, magari anche avendone fatto lo strumento di un proprio progetto economico, sostenibile, di vita. Gli ottocento chilometri di rete, che difficilmente potranno essere ulteriormente aumentati, rappresentano un ottimo compromesso tra la visitabilità del Parco e la conservazione di habitat pregiati". Luca Santini, presidente del Parco nazionale.
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