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Regione Toscana e Sestino: il valore di una politica di attenzione

Scongiurato l’accorpamento dell’Istituto “L. Voluseno” con altri istituti della Valtiberina

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Due  eventi  di  questi giorni, hanno messo in evidenza l’interesse della regione Toscana per Sestino e per le  aree interne complessivamente.

All’apertura  del nuovo anno  scolastico, un comunicato  di Vincenzo Ceccarelli  capogruppo  del PD in Consiglio regionale, rincuorava un po’ tutti: genitori, insegnanti, studenti e  amministrazione comunale. Comunicava, infatti, che “grazie alla  decisione della  Giunta regionale veniva scongiurato l’accorpamento dell’Istituto  Comprensivo “L. Voluseno” di Sestino” con altri istituti della Valtiberina. Ciò in virtù di una opposizione  al decreto interministeriale del 30 giugno scorso riguardante le scuole che non hanno il numero  richiesto di iscritti”.

Una  decisione che merita  di essere  sottolineata per ovvi motivi ma anche perché  ricorda il merito  storico dell’Istituto L. Voluseno, che per  anni  si è battuto per le “scuole  verticalizzate”, cioè l’unità  dei vari gradi delle  scuole del territorio  comunale, mentre ancora  venivano considerati -  i vari gradi della istituzione  scolastica -  “separati in casa”, non  comunicanti  e accorpati ognuno ad  istituti  lontani. Il ruolo  di Sestino è  stato instancabile per superare a livello nazionale una evidente anomalia: tanto che  la nuova legge per le allora dette  “scuole  verticalizzate”, veniva approvata dalla nuova legge per la montagna,  la n .97  del 1994, alla preparazione  della  quale Sestino aveva partecipato, confortato dalla allora Coldiretti di Arezzo  e  dal  suo presidente Ferruccio Romualdi, in un incontro preparatorio  a Firenze,  sia   ad un precedente  convegno della Regione e precisamente “Giornata di lavoro sulla  scuola in  Toscana. Quali riforme  per gli anni ‘90”.

Quello che Sestino ora dovrebbe difendere è la  sede della presidenza e tutto  quello che ciò comporta.

Il secondo  argomento che attesta la vicinanza  della Regione Toscana a queste  terre  appenniniche, è stato l’incontro  del 29  settembre a Ponte  Presale, nella  sede di quella che da oltre un ventennio è  considerata “Mostra  Nazionale delle Chianine allevate  allo  stato brado  e  semibrado”. Quest’anno la mostra non è  stata realizzata  per motivi di “salute  animale”, ma l’appuntamento è  stato ugualmente messo in calendario, con una “stalla” presente, allevatori e autorità, salutati dal  sindaco di Sestino Franco Dori

“E’ stato un piacere  tornare  a Sestino – ha introdotto Vincenzo Ceccarelli – per la  storica  fiera del Ranco di Ponte  Presale. Quest’anno, purtroppo, senza lo spettacolo della  esposizione degli stupendi esemplari di razza chianina”. Bene, comunque,  hanno fatto i Comuni a realizzare   questo appuntamento. “Non  diminuisce – ha   continuato  Ceccarelli – l’impegno  della Regione per  sostenere il miglioramento genetico ed il benessere animale:  con l’allevamento  estensivo e l’alimentazione occorre rilanciare questa  razza”.

Negli interventi sono state  rilevate  le criticità  del mercato, il calo dei prezzi, la necessità di una forte coesione tra  tutti  gli allevatori. E prepararsi, così, a prossimi  appuntamenti che,  come  allevamenti IGP  di grande  qualità,  sono basi della  economia di queste  aree interne e  della  salute   dei  consumatori.

                     (Giancarlo  Renzi)

Redazione
© Riproduzione riservata
03/10/2023 07:21:54


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