Re Carlo “eco-tirchio” azzera i termosifoni di Buckingham Palace
Il sovrano non riscalda più neanche la piscina: «Bisogna fare qualcosa per il clima»
C’è una prima rivolta di Buckingham Palace contro Re Carlo. Ad agitarsi sono i dipendenti più anziani del palazzo, ma anche l’elité di coloro che avevano libero accesso alla royal swimming pool, quella piscina dove la stessa regina Elisabetta ha imparato a nuotare.
Motivo dei musi lunghi e delle rimostranze più o meno striscianti, il fatto che il sovrano – che fra l’altro a Buckingham Palace non vive – ha deciso di azzerare la temperatura dei termosifoni (che in Inghilterra e soprattutto un palazzo così grande vengono sempre lasciati almeno a 19 gradi) e di non riscaldare più la piscina interna. Motivo ufficiale: «Fare qualcosa di concreto contro l’inquinamento». Motivo, secondo i dipendenti, molto più verosimile, la proverbiale avarizia del sovrano che com’è noto non cambia cappotto da vent’anni e si è ritrovato suo malgrado a sfoggiare calzini bucati.
In ogni caso Re Carlo III non tornerà sui suoi passi ha già fatto sapere a chi lavora per lui che «anche durante l’inverno la temperatura sarà più bassa, tanto vale vestirsi di più».
La residenza di Clarence House
Come si diceva il nuovo monarca vive con Camilla a Clarence House. Motivo? Buckingham Palace «non sarebbe adatto alla nuova era della monarchia, soprattutto perché il suo mantenimento non sarebbe sostenibile sia dal punto di vista economico che ambientale». Ed ecco spiegato il motivo dell’azzeramento dei termosifoni.
Buckingham Palace, dunque, viene utilizzato solo per questioni di affari, ovvero come una sorta di quartier generale da cui il re conduce semplicemente le questioni di Stato. Inoltre Carlo vorrebbe anche rendere i palazzi reali dei luoghi pubblici, così da creare un rapporto più stretto tra sudditi e istituzioni. Basta, naturalmente, che tutti indossino una sciarpa anti-spifferi.
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