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Il gas scende, la bolletta aumenta. Arera: +22,4% nel mese di aprile

L’incremento è dovuto principalmente alla riduzione della componente di sconto UG2

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Le bollette del gas tornano a salire nonostante la materia prima sia in calo. E’ l’effetto del “decreto bollette” che ha ridotto gli sconti in fattura per le famiglie. Dopo 3 mesi di riduzioni, la bolletta gas torna a crescere per la famiglia tipo1 in tutela, per i consumi di aprile, segnando un +22,4% rispetto a marzo. E’ quanto appena comunicato da Arera.

L’incremento, pur in presenza di un prezzo medio all’ingrosso nello scorso mese in leggero calo, è dovuto principalmente alla riduzione, prevista dal recente “decreto bollette” (DL 34/2023), della componente di sconto UG2, utilizzata nell’ultimo anno a beneficio dei consumatori per compensare gli aumenti. «L’aumento sarà probabilmente percepito meno, perché arriva nel periodo dell’anno in cui i riscaldamenti sono ormai spenti e i consumi gas delle famiglie tendono al minimo – afferma Stefano Besseghini presidente ARERA - Dobbiamo tener ben presente che abbiamo imboccato la strada di un ritorno alla normalità, in cui il sistema energetico è chiamato all’equilibrio senza il ricorso a finanze dello Stato per fronteggiare la crisi». 

Per quanto riguarda la componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento (CMEMm), applicata ai clienti ancora in tutela, questa viene aggiornata da ARERA come media mensile del prezzo sul mercato all’ingrosso italiano (il PSV day ahead) e pubblicata entro i primi 2 giorni lavorativi del mese successivo a quello di riferimento.

Per il mese di aprile, che ha registrato una quotazione media all’ingrosso leggermente inferiore rispetto a quella del mese di marzo, il prezzo della sola materia prima gas (CMEMm), per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è pari a 44,83 €/MWh.

Secondo quanto comunicato da Arera, l’aumento complessivo per l’utente tipo, per i consumi del mese di aprile rispetto al mese precedente, è quindi determinato da un leggero calo della spesa per la materia gas naturale, - 3,1%, da un calo della tariffa legata alla spesa per il trasporto e la misura, - 4,0%, controbilanciato dall’aumento degli oneri generali per la parte legata all’UG2, +29,5%. Si determina così il +22,4% finale per la famiglia tipo.

Anche a fronte dell’aumento complessivo della bolletta per il mese di aprile, in termini di effetti finali, la spesa gas per la famiglia tipo nell’anno scorrevole (maggio 2022-aprile 2023) è di 1532,49 euro, registrando un -3,9% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente (maggio 2021- aprile 2022).

Si ricorda che il ‘Decreto bollette’ n. 34 del 2023, per il II trimestre 2023 ha previsto la riduzione dell’Iva al 5% per il gas e azzerato i restanti oneri generali di sistema. In considerazione della costante riduzione dei prezzi del gas all'ingrosso, le aliquote negative della componente tariffaria UG2, applicata agli scaglioni di consumo fino a 5.000 metri cubi all'anno, sono state invece confermate in misura ridotta, pari al 35% del valore applicato nel I trimestre 2023.

Immediata la reazione dei consumatori: “La decisione del Governo di ridurre gli sconti sugli oneri di sistema in bolletta fa salire le tariffe del gas ad aprile, con effetti diretti sulle tasche dei consumatori”. Lo afferma il Codacons, commentando l’aggiornamento tariffario comunicato da Arera.

Un aumento delle tariffe del 22,4% porta la bolletta media del gas sul mercato tutelato a quota 1.283 euro annui, con una maggiore spesa su base annua pari a +235 euro a famiglia – spiega il Codacons – Tuttavia le tariffe di aprile risultano inferiori del 34,9% rispetto a quelle praticate sul mercato a maggior tutela nello stesso periodo del 2022, quando le famiglie hanno pagato il gas 123,62 centesimi di euro per metro cubo.

“Fortunatamente, come da noi previsto, il rialzo delle tariffe determinato dai minori sconti in bolletta avviene quando gli impianti di riscaldamento sono oramai spenti, circostanza che limiterà l’impatto sui consumatori – commenta il presidente Carlo Rienzi – Certamente ridurre gli sconti sugli oneri di sistema in un momento di grande incertezza sul fronte energetico e mentre l’inflazione continua ad essere elevata, rappresenta un aggravio di spesa di cui le famiglie avrebbero fatto volentieri a meno”.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
03/05/2023 20:11:07


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