Putin: “L’Occidente usa la crisi dei migranti per fare pressione su Minsk”
La Nato ha distrutto tutti i meccanismi di dialogo, dice il leader del Cremlino
«L’Occidente non prende abbastanza seriamente gli avvertimenti russi sul non oltrepassare le "linee rosse" e Mosca ha bisogno di serie garanzie di sicurezza». È stato questo il monito del presidente russo, Vladimir Putin, che ha parlato a una riunione allargata del collegio del ministero degli Affari Esteri. Putin ha spiegato che i colloqui per risolvere il conflitto in Ucraina dell'Est stanno andando verso un punto morto e ha accusato l’Occidente di usare la crisi dei migranti per fare pressione su Minsk, alleato di Mosca. Il capo del Cremlino ha anche colto l’occasione per denunciare che la Nato, con cui Mosca il mese scorso ha interrotto i rapporti, ha distrutto tutti i meccanismi di dialogo. «Il trattamento usato sui migranti dagli uomini delle agenzie di sicurezza polacche al confine con la Bielorussia è inaccettabile» ha denunciato Putin. «Ci sono bambini piccoli lì e sparano acqua, usano gas lacrimogeni, fanno suonare le sirene, lanciano granate e gli elicotteri volano lungo il confine».
Putin ha ricordato che il governo polacco aveva definito inaccettabile l’uso di armi anti-sommossa da parte delle forze dell'ordine ucraine, durante le proteste a Kiev nel 2014 quando il presidente era il filo-russo Viktor Yanukovich. «E cosa stanno facendo loro adesso?», ha aggiunto Putin
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