Morta nella sua casa di Como la Signora Nidia Varadi
Nel settembre 2013 il riconoscimento di Don Duilio Mengozzi quale Giusto tra le Nazioni
Aveva undici anni quando, nel 1943, fuggì con la propria famiglia (compresa la nonna) da Trieste, dove il padre aveva un ingrosso di carta, per raggiungere prima Pieve S. Stefano, poi Sansepolcro, confidando sul fatto che qui, lungo il viale della stazione si trovava la distilleria U.V.A. (Utilizzazione Vinacce Alcoliche) acquistata da Lionello Stock (quello del brandy), di cui la madre di Nidia (Myra) era nipote.
Qui la famiglia del responsabile tecnico Pietro Lucernesi già nascondeva una coppia di ebrei triestini, quindi per i Varadi fu trovata una sistemazione presso la famiglia Rossi in un casolare in campagna, dove quotidianamente il giovane Alvaro Lucernesi portava da mangiare.
I Varadi, originari dell’Ungheria, si erano trovati già nella condizione di persone indesiderate nel corso della I Guerra Mondiale, essendo in Italia, ma trattandosi di cittadini dell’impero austro-ungarico. In conseguenza della persecuzione razziale contro gli ebrei, ora si erano allontanati da Trieste per sfuggire alla deportazione. Riuscirono ad espatriare in Svizzera, ma la nonna di Nidia, Sig.ra Emma, rimase a Sansepolcro, dove aveva conosciuto il giovane Don Duilio Mengozzi, il quale, orfano dall’età di due anni, la spacciò per sua madre, battezzandola (presso la cappella delle Suore Spagnole) nel tentativo di mascherare la sua origine e portandola quindi con sè nella canonica del Trebbio (di cui era parroco), dove transitò anche il critico letterario Attilio Momigliano (nascosto per mesi nell’ospedale del Borgo, quindi traghettato al di là del Tevere, verso le linee inglesi, da Alvaro Lucernesi, assistente di Don Duilio) e dove la Sig.ra Emma, che parlava il tedesco, risultò di grande utilità per comprendere le intenzioni dei militari tedeschi quando questi insediarono il comando del reggimento accanto alla chiesa del Trebbio.
Per il tramite della famiglia della Sig.ra Nidia (sposata Foa) tra il 2006 e il 2007 furono inviate due relazioni che furono portate all’attenzione dello Yad Vashem. La testimonianza della Sig.ra Nidia ha determinato, nel settembre 2013, il riconoscimento di Don Duilio Mengozzi quale Giusto tra le Nazioni.
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