Crisi di governo, Zingaretti si appella ai “costruttori”
Ora anche alla Camera il rischio di una fiducia risicata
Il Pd, vero epicentro del terremoto politico in atto, non cambia rotta e con Nicola Zingaretti davanti alla Direzione del partito, per ora tiene sui “fondamentali”: la crisi ha prodotto «una grave frattura», lo strappo di Renzi ha provocato «sconcerto nel mondo intero» e, sia pure col suo linguaggio felpato il segretario dem ha rilanciato l’appello ai “costruttori”: «Riconosciamo che ci sono nel Parlamento forze democratiche liberali e europeiste, che possono unirsi con lo stesso spirito» che anima il Pd.
Un appello senza enfasi, molto understatement ai renziani dissidenti e ai deputati di opposizione pronti a passare la frontiera, ma Zingaretti si è deciso a fare questo appello sia pure soft, perché la situazione dei numeri resta incerta. Con un quadro che, a differenza di quanto si ripete in queste ore, si profila critico anche alla Camera e non soltanto al Senato.
Il presidente del Consiglio chiederà la fiducia, domani alla Camera e martedì al Senato, dove i numeri sono assai più stretti. Ma anche alla Camera non sarà semplice avvicinarsi alla soglia della maggioranza assoluta dei 316 voti, una soglia “psicologica” ma alla lunga di significato politico perché ai governi, per ottenere la fiducia, è sufficiente la maggioranza semplice, ma per far passare i provvedimenti serve un margine di sicurezza.
Proprio questo contesto così critico, davanti ad una Direzione riunita solo per ascoltare ma non per discutere, ha spinto Zingaretti a tenere nella critica a Renzi: «Lo sconcerto che nel mondo intero nei governi, nelle persone, ha provocato la notizia della crisi affonda qui le radici, nel ritorno, il giorno dopo l’approvazione del Recovery, di un’Italia che rischia di aprire una fase incomprensibile». E dunque, «aprire la crisi al buio è l’opposto di migliorare la sua azione», perché «una cosa è rilanciare, rinnovare, cambiare, aprirsi e mettersi in discussione, altra cosa è distruggere, avere un approccio liquidatorio, aprire una crisi al buio».
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