Piano pandemico: “Se risorse sono scarse, scegliere chi curare”
La bozza prevede di fornire trattamenti a quei pazienti con maggiori possibilità di beneficio
Il Covid non solo non rallenta ma cambia pure i paradigmi delle cure. Non a caso, ecco che la nuova bozza del piano pandemico rivoluziona l’approccio di “fornire” le cure. Nella bozza, infatti, del piano per il 2021 -2023 si legge che «quando la scarsità rende le risorse insufficienti rispetto alle necessità, i principi di etica possono consentire di allocare risorse scarse in modo da fornire trattamenti necessari preferenzialmente a quei pazienti che hanno maggiori possibilità di trarne beneficio».
Viene precisato tuttavia che «non è consentito agire violando gli standard dell'etica e della deontologia ma può essere necessario per esempio privilegiare il principio di beneficialità rispetto all'autonomia, cui si attribuisce particolare importanza nella medicina clinica in condizioni ordinarie. Condizione necessaria affinché il diverso bilanciamento tra i valori nelle varie circostanze sia eticamente accettabile è mantenere la centralità della persona». In particolare, nel documento del Ministero della Salute si evidenzia che «la solidarietà deve ispirare ogni decisione, gli interventi devono essere basati sempre sull'evidenza e proporzionati, le restrizioni e l'intrusione nella vita delle persone dovrebbero essere le minori possibili in relazione al raggiungimento dell'obbiettivo perseguito e le persone devono sempre essere trattate con rispetto».
Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi coglie subito la palla al volo e attacca: «Se ci sono poche risorse, bisogna scegliere chi curare. Ho una idea più semplice. Se ci sono poche risorse, prendiamo il MES. Ci vuole tanto a capirlo?».
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