Coronavirus, il Cts chiese il 3 marzo la zona rossa a Nembro e Alzano. L’appello inascoltato
Il suggerimento del Comitato tecnico scientifico nazionale dopo la crescita impetuosa dei contagi
Il 3 marzo scorso, il Comitato tecnico scientifico nazionale proponeva "di adottare le opportune misure restrittive già adottate nei comuni della zona rossa anche in questi due Comuni al fine di limitare la diffusione dell'infezione nelle aree contigue". I due comuni di cui si parla nel verbale pubblicato dall'Eco di Bergamo sono Alzano Lombardo e Nembro. L'invito era rivolto al governo, dopo la crescita impetuosa dei contagi che era stata comunicata dalla Regione Lombardia all'Istituto Superiore della Sanità. Due giorni dopo, arrivarono in provincia di Bergamo 250 tra poliziotti, carabinieri e finanzieri, pronti a “sigillare” i confini dei due Comuni della Valseriana che però non sarebbero mai entrati in azione. "Ciascuno dei due paesi - si legge ancora nel verbale - ha fatto registrare attualmente oltre 20 casi, con molta probabilità ascrivibili ad un'unica catena di trasmissione. Ne risulta pertanto che l'R0 (indice di contagio, ndr) è sicuramente superiore a 1, il che costituisce un indicatore di alto rischio di un' ulteriore diffusione del contagio". Dopo avere esposto queste considerazioni, il suggerimento degli esperti di adottare a Nembro e Alzano la zona rossa già istituita nel Lodigiano. L’invito al governo rimarrà però inascoltato.
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