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Il 28 luglio di 40 anni fa la storica vittoria di Pietro Mennea alle Olimpiadi di Mosca
A inizio rettilineo, l'entusiasmante recupero su Wells che valse l'oro sui 200 metri
Il 28 luglio 1980, esattamente 40 anni fa, lo sport italiano ha vissuto una fra le più grandi giornate di gloria, grazie all'impresa di Pietro Mennea alle Olimpiadi di Mosca. Il velocista barlettano riesce a vincere l'oro sui 200 metri piani, la sua specialità, a distanza di 20 anni esatti da Livio Berruti, che aveva vinto a Roma. Un lieto fine per un'avventura, quella di Mosca, che non era iniziata al meglio per Mennea: eliminazione nella semifinale dei 100 metri e timore che il tutto si ripercuota nei 200. A Mosca non c'è Valerij Borzov, vincitore a Monaco nel 1972 davanti a Black e Mennea, anche se il russo è spettatore attento; in pista, gli avversari da battere sono l'inglese Alan Wells, oro sui 100 e il giamaicano Don Quarry, che i 200 li aveva vinti 4 anni prima a Montreal. Wells è in settma corsia, Mennea in ottava, quella esterna: allo start e fino al termine della curva, Pietro è scomposto e in ritardo rispetto a Wells e Quarrie, poi sarà autore dei 100 metri forse più entusiasmanti della storia dell'atletica leggera, iniziando una strepitosa rimonta. Le sue ganbe hanno una marcia in più, gli sportivi seguono in apnea quegli istanti commentati con trasporto dal telecronista Paolo Rosi e Mennea riesce a trovare lo scatto decisivo sul filo di lana per piazzarsi davanti a Wells e a Quarrie con il tempo di 20"19. L'obiettivo di una vita è raggiunto: la "freccia del sud" è campione olimpico e manda in visibilio un'Italia che appena due giorni prima aveva brindato per un altro prestigioso oro nell'atletica leggera grazie a Sara Simeoni nel salto in lungo.
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