Si fa presto a dire America…
Considerazioni personali sulla situazione negli Stati Uniti vista da lontano
La campagna elettorale per le prossime elezioni presidenziali a novembre negli Stati Uniti si accalora sempre di più, e direi che questo è normale, prevedibile.
Quattro anni fa Donald Trump divenne presidente con circa 3 milioni di voti preferenziali in meno di Hilary Clinton grazie ad un sistema elettorale complicato ed obsoleto elaborato circa 220 anni fa, andava bene nel 1800.
Cosa direbbero gli italiani, di qualsiasi tendenza essi siano, se ancora oggi si votasse secondo una ferruginosa legislazione napoleonica, in un tempo in cui le notizie più veloci si muovevano a cavallo?
La campagna elettorale si accalora sempre di più e le accuse fra i due candidati diventano sempre più accanite e avere un’opinione obbiettiva diventa quasi impossibile. La pandemia Coronavirus, le recenti grandi dimostrazioni contro le discriminazioni raziali, e i frequenti episodi di brutalità da parte della polizia esasperano la situazione, la divisione, credo in una maniera senza precedenti. E il tutto reso ancora più virulente grazie a tutti i nuovi sistemi di comunicazione disponibili. Io stesso, scrivendo questo articolo, in pochi minuti posso far sapere la mia opinione. Sono una parte del sistema!
Io penso che Trump non sia repubblicano, lui è semplicemente Trump, è il primo trumpista. Gli ha fatto comodo identificarsi con il Partito Repubblicano, e la destra, volente o nolente, lo ha accettato come leader. Si sono aggiunti al carrozzone anche certi gruppi super-nazionalisti, sempre bianchi che apertamente sbandierano le insegne del razzismo più accanito, gruppi religiosi di varie denominazioni che ancora credono che il mondo fu creato in sette giorni, come il vicepresidente Pence.
Trump in varie occasioni si è rifiutato di condannare le azioni violente di questi gruppi, anzi, in certe occasioni ha anche cercato di giustificarle affermando che sono loro quelli che difendono la patria, l’America dei ‘bianchi”. Ricordate lo slogan trumpista MAGA (Make America Great Again) nelle t-shirt e nei cappelli?
Non credo che il presidente Lincoln sarebbe soddisfatto di sapere che uno come Trump sia associato col Suo partito.
Facebook è diventata una delle piattaforme più popolare in cui tutti possono sbandierare le loro opinioni, infatti si vede di tutto. In questo periodo arroventato ci sono stati quelli, ultradestra (bianchi suprematisti), che nell’accusare i gruppi che Trump ama chiamare “Antifa” hanno ritirato fuori uno dei simboli (un triangolo equilatero rosso con un punta verso il basso) utilizzato nella Germania nazista per identificare gli oppositori politici. Non va dimenticato che i primi prigionieri di Dacau, il primo campo di concentramentoaperto nel 1933, fu utilizzato per raccogliere gli ebrei ma gli oppositori politici, comunisti, anarchici, massoni ecc.
Io sarei stato uno fra i primi ad essere spedito a Dacau con un triangolo rosso, io sono Massone:.
Prima di novembre ne vedremo di tutti i colori.
Fausto Braganti
Fausto Braganti - Pensionato, attualmente residente nelle Corbieres (sud est della Francia, vicino a Perpignan). Nato e cresciuto a Sansepolcro. Dopo il liceo ha frequentato l’Università di Firenze, laureandosi in Scienze Politiche al Cesare Alfieri. Si è trasferito a Londra nel 1968, dove ha insegnato italiano all’Italian Center per poi andare a Boston negli Stati Uniti, dove ha lavorato per Alitalia per 27 anni con varie mansioni e in diverse città, sempre nel settore commerciale. Dopo Alitalia è rimasto nel campo turistico per altri 15 anni per promuovere l’Italia agli americani. Ha pubblicato un libro di memorie, “M’Arcordo…” sulla vita a Sansepolcro nel dopo guerra, ottenendo un discreto successo. Ama la Storia: studiarla, raccontarla e scriverla.
Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.
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