Sciopero degli insegnanti l’8 giugno, ultimo giorno di scuola
Niente lezioni online. I sindacati: «Il governo non aumenta docenti e personale Ata"
Sciopero per l'ultimo giorno di lezione, seppur online. I sindacati Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno proclamato la mobilitazione del personale statale per lunedì 8 giugno, ufficialmente la data di chiusura del calendario scolastico.
Dopo oltre tre mesi di didattica a distanza e le polemiche sulla ripresa a settembre, le parti sociali lanciano un segnale forte al governo, impegnato da una lato a organizzare le classi per la nuova annata e dall’altro a capire come reperire fondi per un comparto in grave difficoltà per il Covid-19. Lo sciopero arriva dopo la videoconferenza con il Ministero dell'Istruzione e risposte «insoddisfacenti» da parte di Viale Trastevere.
Le richieste
Nel dettaglio «nessuna disponibilità rispetto alla richiesta di un potenziamento degli organici del personale docente e Ata, la cui necessità è resa evidente dai contenuti del documento con cui il Comitato Tecnico Scientifico indica le misure indispensabili per un riavvio in sicurezza» e nessuna garanzia per il rigoroso rispetto del limite di 20 alunni per classe in caso di presenza di allievi con disabilità, la messa in sicurezza degli edifici. Tutto ciò «si aggiunge alla mancata attuazione degli impegni che avrebbero consentito a molti precari con almeno tre anni di servizio una stabilizzazione del rapporto di lavoro già il prossimo settembre, così come non vi è alcuna certezza sulle risorse da destinare al rinnovo del Contratto per il triennio 2019-21».
Il riferimento qui è al Dl Scuola approvato ieri in Senato, che prevede tra i vari punti il concorso con quesiti a risposta aperta per 32mila prof a tempo determinato e non la selezione per titoli. Dal canto suo il Miur si dice «disponibile ad aprire un percorso di lavoro da fare congiuntamente, attraverso appositi tavoli tecnici, anche in vista della ripresa di settembre. Ora più che mai, infatti, serve collaborazione fra le parti». Anche, si spiega, «a fronte degli sforzi importanti compiuti negli ultimi mesi e settimane sul fronte dell'Istruzione».
Contrariato il M5S: «Uno sciopero davanti a un impegno così importante e in un contesto così delicato e precario determinato dall'emergenza coronavirus, è una scelta incomprensibile e fuori luogo».
Lo sciopero arriva in un momento delicato per la scuola, con la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina che insiste sull'obiettivo di tornare a scola a settembre «in sicurezza», annunciando nei prossimi giorni un piano didattico di concerto con il Cts. Ma le spine sono altre: la maturità in presenza spaventa docenti e famiglie, mentre l’idea della viceministra Pd Anna Ascani di tornare a scuola “all'aperto” per l'ultimo giorno di lezione deve ancora trovare appoggi consistenti tra scienziati e alleati nella maggioranza.
Commenta per primo.