E45 punto 2, un anno di attività tra sit-in ed incontri con i cittadini
Sono tanti i temi affrontati: E45, E78, Galleria della Guinza e Montedoglio
Oltre 50 appuntamenti in un anno tra sit-in, flash mob e incontri con la popolazione. A tutto ciò si vanno a sommare gli esposti presentati in Procura. Un anno di attività per il comitato E45 punto 2, il quale si è costituito il giorno successivo al sequestro del viadotto Puleto. E45, come riporta il nome, ma il raggio d’azione è ben più ampio: si aggiunge la E78, la galleria della Guinza e pure l’invaso di Montedoglio. Che bilancio tracciare? “Sicuramente positivo delle nostre azioni – commenta il portavoce Gianluca Cirignoni– in appena un anno siamo cresciuti molto: partiti in due, io e Walter Canicchi, si è poi unita diversa gente della Valtiberina Umbra e Toscana ma anche persone che arrivano da Arezzo, dalla Valdichiana e addirittura dalla Valle del Metauro. Le nostre sono ‘lotte’ sempre pacifiche, ma al tempo stesso determinate”. Andiamo per ordine, questione E45. “Sulla E45, nonostante le numerose perizie e le tante parole spese nei giornali – puntualizza Cirignoni – nulla è cambiato: le problematiche sono rimaste le stesse, anzi i viadotti del tratto toscano della E45 hanno urgente bisogno di manutenzione straordinaria che però non viene fatta come più volte abbiamo documentato. È passato un anno ma pare che nulla si sia risolto. La stessa situazione si riflette poi sulla Tiberina 3Bis tra Pieve Santo Stefano e Canili di Verghereto”. Passiamo a E78 e galleria della Guinza? “Stiamo lottando con altri comitati – dice sempre Cirignoni – e riteniamo che sia molto importante aprire questa galleria, collegandola con la viabilità ordinaria di fondovalle attraverso una moderna due corsie. Minima spesa e massima resa. Poco impatto ambientale, pochi soldi rispetto ad un progetto faraonico di quattro corsie che oggi non servirebbe a nessuno. Con la Guinza si potrebbero davvero unire queste terre di Piero in tempi molto brevi: da Urbino fino ad Arezzo, passando chiaramente per Sansepolcro e Monterchi”. Ed infine la questione Montedoglio. “La nostra battaglia sta andando avanti: ricordo che stiamo parlando di un invaso tra i primi dieci in Italia per acqua trattenuta, una delle prime europee per modalità costruttive che però ha avuto grosse problematiche. Tutti sappiamo cosa è successo nel dicembre 2010: il nostro comitato ritiene che la diga vada bene così, con questa portata. Non c’è bisogno di portarla al massimo livello: crea – rimarca l’esponente di E45 punto 2 – grossi rischi per le popolazione di fondovalle, stando al fatto che noi nutriamo seri dubbi su come è stato realizzato anche il terrapieno e ora sono dieci anni che è rimasto privo dell’appoggio dell’acqua e potrebbe essersi degradato”. I membri del comitato si contraddistinguono con il gilet giallo e sono arrivati pure davanti alla sede Anas di Firenze per protestare. Inoltre, durante l’estate si è reso protagonista anche di simpatiche provocazioni. Ricordiamo lo scheletro collocato dentro l’auto lungo la Tiberina 3Bis, oppure la consegna di una bilancia ad Anas.
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