"Perché in Romagna i cantieri sono aperti e in Toscana fermi per il piano neve?"
Nuovo sopralluogo del comitato E45 punto 2: spunta pure una lapide abbandonata
“Ok il piano neve in E45, ma allora perché sul tratto romagnolo i cantieri sono aperti e si lavora senza sosta mentre in quello toscano tutto è bloccato? Distano tra loro appena un chilometro”. Nuovo anno e stessa problematica per la Orte-Ravenna: i membri del comitato E45 punto 2 sono tornati ieri mattina a “far visita” al viadotto del Puleto e al Tevere IV per verificare lo stato dell’arte; al contempo, però, si sono spinti in avanti di pochi metri raggiungendo il viadotto Teveriola appena finito di ristrutturare dove negli ultimi due mesi si è lavorato anche nel weekend per completarlo. “Nei cantieri del Puleto e del Tevere IV, il cui importo complessivo sfiora i 20milioni di euro, è tutto fermo – commenta Gianluca Cirignoni, portavoce del comitato E45 punto 2 – come se fosse abbandonato e non riusciamo a capire il motivo per il quale il piano neve ferma tutto, quando alle 10 del mattino la temperatura era di circa otto gradi. Essendo cittadini e ne abbiamo il diritto, denunceremo questa situazione d’incuria”. E Cirignoni si spinge ancora più avanti. “Poco distante dal cantiere del Puleto – afferma per conto del comitato E45 punto 2 – abbiamo ritrovato una lapide in marmo quasi sommersa dalla terra, la quale ricorda con ogni probabilità un camionista deceduto. C’è solamente il nome della vittima: vogliamo lanciare un invito ai parenti a contattarci, i quali – se lo vorranno – potranno raccontarci come sono andati i fatti”. Comitato E45 punto 2 che si è soffermato molto sull’aspetto legato alla sicurezza. “Ci chiediamo come possa essere sicuro questo tratto di strada – dice Cirignoni – sul Puleto sono state installate in passato barriere di protezione più alte, ad hoc per i motociclisti: in alcuni punti mancano, in altre sono legate con semplice filo di lega oggi arrugginito. Mancano in alcuni punti i bulloni di congiunzione sia per il new jersey che guard-rail. Disastrose e pericolose sono poi le condizioni delle solette: un mezzo che si dovesse appoggiare per qualunque motivo, rischierebbe di finire nel vuoto”. Parlando sempre del viadotto posto sotto sequestro per nove mesi, Gianluca Cirignoni fa notare un altro aspetto. “Sono state rimosse le colonne degli autovelox prescritte dalla Procura – conclude – le quali hanno comportato un dispendio di risorse; poi, noi non siamo preposti a ciò, ma il limite di 40 chilometri orari non viene affatto rispettato. C’è la totale mancanza di catarifrangenti; o meglio, esiste solamente la base. Tutti elementi che ci fanno pensare a un completo disinteresse di questa arteria cosi importante”.
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