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La provincia di Arezzo determinante nel votare no al bilancio regionale 2020-2022

Per la prima volta il CAL non esprime il sostegno alla Regione

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Per la prima volta, il Consiglio delle Autonomie Locali non è riuscito ha esprimere ieri 12 dicembre 2019, un parere nei confronti della manovra di bilancio regionale 2020-2022. Presente alla votazione anche la Provincia di Arezzo rappresentata dal Vice Presidente Angiolino Piomboni. E’ un voto con una valenza storica, in quanto non era mai accaduto che il Bilancio di previsione della Regione Toscana, non ricevesse il sostegno degli Enti Locali. Il dato preoccupante è anche la scarsa partecipazione dei componenti di diritto del Cal. Solo 6, su più di 20, erano presenti alla votazione di un documento economico importante per le ricadute sui territori. Presenti solo la Provincia di Arezzo, il Comune di Arezzo e Siena che hanno espresso un voto contrario, mentre le Province di Pisa, Massa Carrara e la Città Metropolitana di Firenze, si sono espresse positivamente. Il primo aspetto negativo della legge di bilancio regionale è l’arretramento della Toscana, rispetto alle regioni del Centro Nord d’Italia, che perde il passo per il calo di investimenti e la debolezza infrastrutturale. Inoltre, si riscontra una crescente divaricazione tra le “tre” Toscane : l’area centrale, la costa e le aree interne che confermano il fallimento di un Governo regionale basato sulla programmazione di area vasta. La Regione attraverso la manovra di bilancio, decide come investire le risorse nel territorio, ma scarse sono quelle destinate alle Province. Nello specifico ci sono 20 milioni di euro sul triennio per piccoli lavori nei comuni sotto i 5.000 abitanti, e ulteriori 5 milioni per interventi su ciclabili e piantumazioni. Purtroppo non si investe invece, nelle infrastrutture necessarie. Non arrivano soldi per le strade provinciali, e siamo costretti a seguire le procedure dei bandi regionali per poter accedere alle risorse, con tempistiche che non rispecchiano le urgenze. Dallo Stato sono arrivati nelle casse regionali ben oltre 70 milioni di euro “di nuovi investimenti” per il 2019 e 80 milioni di euro per il 2020 che a ricaduta dovrebbero essere spalmati sul territorio; ma rimane la solita incertezza degli investimenti nei circa 8000 km di strade provinciali, con 2800 ponti di competenza da manutenere e più 330 edifici scolatici, tra i quali oltre 60 solo nella Provincia di Arezzo. Le strade provinciali hanno bisogno di ben altri interventi, che vanno al di là della manutenzione ordinaria. Siamo ancora una volta costretti a gestire il nostro patrimonio in emergenza, dove la Regione Toscana, è stata la più accanita fautrice, della volontà politica di cancellare le Province. Per rendere sicure le infrastrutture viarie, siamo costretti continuamente a rivolgerci all’esterno, in particolare al Ministero dei Trasporti. Inoltre ci chiediamo che fine hanno fatto i circa 18,6 milioni di euro dei canoni idrici che la Regione ha “ereditato” dalle Province e che ancora non ha impegnato nella salvaguardia dei territori di provenienza. Per questo motivo, in assenza di una programmazione che riconosca le priorità e le reali necessità, il voto della Provincia di Arezzo in sede di Consiglio delle Autonomie Locale, è stato negativo e determinante.

Redazione
© Riproduzione riservata
13/12/2019 14:44:00


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