Diga di Montedoglio: "sicurezza" la parola chiave della tavola rotonda
Le richieste della Pro Loco di Santafiora girate agli esponenti istituzionali
Va bene la ricostruzione della parete di sfioro, ma ciò che conta è la sicurezza per chi vive a valle della diga, perché non si ripeta più una notte come quella di fine dicembre di quasi nove anni fa. La tavola rotonda di ieri mattina, dal titolo “Montedoglio 2010-2110” – tenutasi al centro congressi “La Fortezza” di Sansepolcro – è iniziata e si è conclusa dopo tre ore di vivace dibattito rimarcando su questo concetto. A promuovere l’iniziativa, assieme all’agenza Saturno Comunicazione, era in primis la Pro Loco di Santafiora, la frazione biturgense che visse allora momenti di grande apprensione, con i suoi abitanti costretti a trascorrere una notte fuori di casa. Nutrito il parterre di relatori, fra i quali gli assessori regionali Vincenzo Ceccarelli per la Toscana e Fernanda Cecchini per l’Umbria e Domenico Caprini, presidente di Ente Acque Umbre Toscane, che gestisce l’invaso. Le domande chiave, poste agli intervenuti da Daniele Gallai e Cesare Farinelli – presidente attuale ed ex presidente della Pro Loco – hanno dato il taglio auspicato alla trattazione dell’argomento: quali sono i progetti per la sicurezza a valle? Che cosa si sta facendo per la manutenzione dei corsi d’acqua? E come migliorare il sistema di informazione in tempo reale per la popolazione nel caso di improvvise criticità? Perché anche il modo nel quale la sera del 29 dicembre 2010 venne comunicata la notizia del grave inconveniente alla diga (una sorta di sostanziale passaparola), non è mai stato digerito da chi abita sotto il grande bacino artificiale. I residenti della zona più a rischio hanno poi espresso senza indugi la loro preoccupazione, ovvero che l’esigenza prioritaria sia ora quella della ricostruzione. Il presidente di Eaut, Caprini – nel ricordare come da pochi giorni sia stata individuata la ditta assegnataria dell’appalto dei lavori – ha precisato che il progetto stesso garantisce una sicurezza maggiore, perché vi è un aumento del carico del muro con nuovi accorgimenti in base alle leggi antisismiche, divenuti necessari alla luce anche dei forti terremoti di tre anni fa nell’Italia centrale, mentre la manutenzione è di competenza del consorzio di bonifica Alto Valdarno, che – stando a quanto riferito dalla presidente Serena Stefani - ha anche un piano di interventi per un migliore scorrimento del Tevere. Sulla questione della comunicazione delle informazioni di massima urgenza, è stata sollevata la necessità di ricorrere ai moderni e veloci sistemi tecnologici, mettendo subito al corrente i sindaci e rivedendo l’iter previsto dalla legge. Si è parlato anche di utilizzo di Montedoglio a fini turistici e ricreativi: su questo aspetto siamo ancora molto indietro e allora il presidente dell’Unione dei Comuni della Valtiberina, Alessandro Polcri, ha invitato i vari Comuni a predisporre eventualità del genere nei propri piani urbanistici, al fine di creare le opportune strutture.
Nella foto: il presidente della Pro Loco di Santafiora, Daniele Gallai, al centro durante il suo intervento. A sinistra, l'ex presidente dell'associazione, Cesare Farinelli e a destra l'editore Domenico Gambacci dell'agenzia Saturno Comunicazione
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