Sansepolcro, stamani la tavola rotonda sul futuro della diga di Montedoglio
Tanti gli esponenti istituzionali che animeranno il dibattito sull'argomento
Una mattinata, quella odierna, di attenta riflessione sul futuro del grande invaso artificiale ubicato in Valtiberina. Pro Loco di Santafiora, frazione di Sansepolcro e Agenzia Saturno Comunicazione hanno chiamato a confronto gli addetti ai lavori nella tavola rotonda dal titolo “Montedoglio 2010-2110”, per capire quali siano le opportunità legate alla presenza della diga sul territorio. L’appuntamento è per le 9.30 al centro congressi “La Fortezza” di Sansepolcro, nel parcheggio superiore del Centro Valtiberino. Il punto di partenza rimane la tragedia seriamente sfiorata nella notte fra il 29 e il 30 dicembre 2010, a seguito del cedimento di tre conci della parete di sfioro del lago, che creò non poca apprensione fra la popolazione della vallata. A distanza di quasi nove anni, nessun intervento di ricostruzione sulla parte crollata, anche se proprio giorni addietro è stata individuata la ditta alla quale è stato assegnato l’appalto. Fauna ittica, attività sportive e un utilizzo con finalità turistico-ricreative più in generale: perché non si è mai pensato a Montedoglio come risorsa anche su questi versanti? E perchè la Valtiberina deve continuare a non trarre alcun beneficio economico? Il titolo provocatorio della tavola rotonda serve allora per formulare concrete proposte in chiave futura: Montedoglio c’è e allora qual è la maniera più razionale per poterlo utilizzare? Lo chiederanno i membri della Pro Loco di Santafiora, i cui abitanti sono stati quelli che hanno subito le ripercussioni peggiori e rimangono tuttora i più preoccupati assieme a quelli di Viaio, in quanto si tratta delle località più vicine al muro di sbarramento del bacino artificiale. Massiccia l’adesione delle autorità istituzionali, che saranno presenti alla tavola rotonda. Tanti i rappresentanti istituzionali invitati: gli assessori regionali Vincenzo Ceccarelli per la Toscana e Fernanda Cecchini per l’Umbria; i vertici di Eaut (presidente Domenico Caprini e direttore Andrea Canali) e del consorzio di bonifica, nonché i sindaci dei Comuni più direttamente coinvolti.
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