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Perdura la chiusura del camping Montesca a Città di Castello

“Troppi interrogativi rimasti in sospeso sulle responsabilità degli enti”

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Il campeggio della Montesca, nato negli anni 80, è stato utilizzato in particolare da persone residenti in Città di Castello, che decidevano di trascorrere i mesi estivi nella struttura ricettiva, pagando un canone stabilito con tariffe comunali. Il campeggio, di proprietà della Regione dell'Umbria, venne affidato nel 1997 alla Comunità Montana che lo affidò al Comune di Città di Castello che a sua volta lo appaltò a Sogepu s.p.a.. Quest’ultima lo sub appaltò a varie società di gestione in un periodo di attività ricettiva durato quasi 20 anni.

Il periodo tra il 25 aprile e il 1 maggio era considerato l’apertura “stagionale” e purtroppo anche quest’anno il campeggio resterà verosimilmente chiuso. Infatti la struttura è da anni in attesa di essere riaperta a seguito di un bando di Afor (ente regionale odiernamente responsabile dell’area) che l’ha affidata ad un nuovo gestore. L’avviso del 16/03/2016 conteneva in dettaglio le  dotazioni dell’intera struttura, ma in seguito all’assegnazione i campeggiatori hanno ricevuto dall’Afor un’intimazione/diffida "...a rimuovere ogni struttura del Campeggio che non risponda a criteri di legalità....". Sono seguiti numerosi sopralluoghi effettuati dai Vigili Urbani, dirigenti urbanistici e ambientali, e nessuno di questi risulta in contraddittorio con i proprietari delle strutture in legno ivi ubicate. I campeggiatori nel corso del Consiglio Comunale di febbraio 2017, in forma pubblica, hanno dichiarato l’estraneità dagli “abusi” loro contestati, ricordando come già nel 2007, prima presso la Comunità Montana, al Presidente e Direttore di Sogepu, oltre che a diverse autorità politiche comunali, avevano provveduto a richiedere, sia a voce che per iscritto, l'autorizzazione per  installare strutture in legno con caratteristiche mobili e di provvisorietà e di essere successivamente stati autorizzati dagli uffici comunali (così come risulta dagli atti presentati dagli stessi).

Visto che in seguito a detto consiglio comunale nulla più è stato comunicato circa l’evoluzione della situazione inerente il Camping ho ritenuto opportuno riportare la questione all’attenzione della Giunta per tramite di una interpellanza. Nella stessa chiedo di sapere perché la diffida dell’Afor risulta essere stata rivolta esclusivamente ai campeggiatori, omettendo di coinvolgere tutti i gestori, legati da contratti, convenzioni e affidamenti, oltre che coinvolti in quanto a conoscenza delle installazioni decennali fin dal 2007. Se sono stati adottati provvedimenti, per mancata vigilanza o altro, da parte degli enti gestori (Comunità Montana, Comune di Città di Castello, Sogepu spa). Per sapere se è intenzione della Regione autorizzare ora la costruzione di manufatti in legno, preso atto che quelli già esistenti sono stati fatti smontare, in quanto ritenuti abusivi. Per sapere se corrisponde al vero che la cosiddetta “Limonaia” è stata assegnata al gestore per uso ristorante o similare; se è stata rilasciata apposita modifica di destinazione d’uso; se per questa assegnazione sia stata bandita apposita gara o avviso pubblico. Per conoscere infine quali condizioni ostative negli ultimi due anni non hanno consentito l’apertura del Bar, del Ristorante, della piscina, del parco interno, considerando che fino all’autunno 2015 le strutture risultavano aperte e autorizzate

Il Consigliere comunale Nicola Morini - “Tiferno Insieme”

Redazione
© Riproduzione riservata
16/04/2018 08:44:13


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