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Idea Tomba per lo sci. Roda: Bilancio positivo dei Giochi e conti risanati
Il n.1 della Fisi: "Alberto? Sarebbe un'ottima idea"
A volte ritornano. I grandi ex non si scordano mai. Uno su tutti, Alberto Tomba, la Bomba. L’icona dello sci italiano incanta ancora. Siamo ancora qui a parlare di lui mentre si chiude la ventitreesima edizione delle Olimpiadi invernali di PyeongChang, in Corea del sud. E’ il presidente della Federazione sport invernali, Flavio Roda, suo ex allenatore, a tirarlo in ballo mentre commenta lo slalom a cinque cerchi: "Certo nessuno sa leggere il tracciato come Alberto.....se ci desse un aiuto. I nostri azzurri hanno fatto errori di tattica altrimenti sarebbero saliti sul podio». L’idea Tomba si fa avanti ma, bisogna dirlo, sarà difficile da realizzare. Roda intanto prosegue nel suo lavoro. Il bilancio dell’Olimpiade di PyeongChang e i risultati raccolti si uniscono al bilancio risanato, punto di ripartenza per le prossime stagioni. Spiega il n.1 della Fisi: "Sono soddisfatto. Ci sono state medaglie importanti, con due ori di assoluto valore, quello di Sofia Goggia in discesa e di Michela Moioli nello snowboardcross". Roda poi applaude l’argento di Federico Pellegrino, il bronzo di Dominik Windisch nella sprint maschile del biathlon, arrivato in condizioni difficili, e il bronzo in gigante di Federica Brignone. L'analisi più difficile è quella dello sci maschile, tallone d’Achille della spedizione: "Abbiamo fatto di tutto e di più. Non abbiamo risparmiato su niente. Non ho rimpianti ma non siamo stati all’altezza della scorsa stagione, dopo quattro anni di grandi risultati in Corea non abbiamo concretizzato". L’amarezza è per la medaglia sfiorata in discesa libera, con il quarto posto di Dominik Paris: "La davo per certa". E aggiunge: "C'erano anche altre possibilità, dallo slittino al gigante parallelo di snowboard. Poi ci sono settori che non hanno funzionato come il salto sugli sci, lo sci di fondo femminile, lo skeleton, alcune specialità dello snowboard dove non abbiamo atleti, il bob". Dopo il bilancio, Roda parla di un tema molto discusso qui in questi giorni, la sede delle Olimpiadi invernali del 2026. Tutti, dirigenti e atleti chiedono un ritorno in Europa, in un paesaggio montano e con un clima più idoneo. I -20 gradi e il maltempo che hanno scanvolto il calendario hanno lasciato un pallido ricordo di questi Giochi. Il Cio, inoltre, questa volta, spinge per assegnarli all’Italia. "C'è la volontà di riportare le Olimpiadi in un ambiente alpino. Bene la candidatura di Milano, ma personalmente coinvolgerei anche il Triveneto dove ci sono già molte strutture idonee a ospitare le gare. E' il Coni che dovrà tirare le fila". Parlando delle infrastrutture, poi, ha aggiunto: "Le piste di slittino sono un problema da risolvere. L'idea è di di sistemare cinque curve della pista di Cortina per gli allenamenti". Certo ,la mancanza di impianti in Italia non giustifica la mancata medaglia di Dominik Fischnaller, finito sul libro nero, com ha spiegato a chiare letter giorni fa il dt ex campione azzurro armin Zoeggeler. Intanto, ora la federazione pensa alle ultime gare di coppa del mondo, in ballo c’è ancora quella di discesa femminile che potrebbe vincere Sofia Goggia. Poi, il 22 aprile ci saranno le elezioni. Il presidente eletto guiderà una federazione risanata dal punto di vista economico. Si riparte con un'ottima base in vista del futuro.
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