Crollano le nascite in Umbria: negli ultimi 16 anni una riduzione del 42%

Una caduta verticale molto più marcata di quella nazionale che si aggira intorno al 36%
Diminuiscono drasticamente le nascite in Umbria, nel giro di sedici anni, dal 2008 al 2024, hanno fanno registrare una riduzione del 42% passando da 8.271 neonati a 4.725. Una caduta verticale molto più marcata di quella nazionale che si aggira intorno al 36%. Sulla problematica interviene Giuseppe Coco, responsabile dell’area di ricerca mutamenti sociodemografici dell’Agenzia Umbria Ricerche. “Si consolida un modello culturale diverso in cui le priorità cambiano anche se a volte più da un punto di vista cronologico che valoriale. Prevale un modello culturale in cui il fare figli non costituisce più un dovere e si dà, soprattutto dopo la pandemia, una grande importanza all’autonomia, all’indipendenza, al bisogno di tempo libero”. E’ chiaro che, come nel resto d’Italia, le ragioni di questo calo demografico sono molteplici e interconnesse. Fattori economici come la precarietà lavorativa, i redditi insufficienti e l’alto costo della vita giocano un ruolo determinante nel rendere più difficile la decisione di avere figli.
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