Medico aretino accusato di atti sessuali nei confronti di un 17enne

Il medico 39enne avrebbe sfiorato le parti intime del ragazzino nelle docce di una palestra
Un medico di 39 anni, residente ad Arezzo é accusato di atti sessuali nei confronti di un 17enne. Il fatto sarebbe avvenuto all'interno di una palestra, mentre il giovane stava facendo la doccia. La vicenda risale allo scorso 16 novembre. L'adolescente aretino si trovava all'interno di una palestra della città e dopo l'allenamento si sarebbe diretto verso gli spogliatoi, per fare una doccia. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, a un certo punto ci sarebbero stati dei problemi con un miscelatore a questo punto il medico sarebbe uscito dalla doccia adiacente e si sarebbe diretto dal giovane, dicendo di volerlo aiutare. L'uomo, nudo, si sarebbe avvicinato al giovanissimo fino a sfiorarlo. Poi lo avrebbe palpato sui genitali. Il ragazzo lo avrebbe respinto e poi si sarebbe sentito implorare: "Non denunciarmi, sono sposato". Solo in seguito è emerso che il medico non sarebbe coniugato. Sulla vicenda il gup Claudio Lara ha fissato il processo davanti al tribunale di Arezzo in composizione collegiale. Udienza il 3 giugno. Pesante il capo d’imputazione che in questi casi, anche per un lieve toccamento, visto e considerato il tipo di reato (atti sessuali) e il fatto che la vittima non era ancora maggiorenne, può far scattare una condanna da 6 anni di reclusione in poi. Nell’udienza preliminare celebrata ieri, il ragazzo - nel frattempo ha compiuto i 18 anni - è parte civile con gli avvocati Tiberio Baroni e Simona Dolenti. Il medico era presente in aula ed avrebbe sostenuto una sua tesi parlando di equivoco, di un movimento fatto per aggiustare la doccia, di contatto fortuito, accidentale, senza malizia. A difenderlo sono gli avvocati Fabrizio e Valentina Castellano. Pubblico ministero che ha chiesto il rinvio a giudizio del dottore è il sostituto procuratore Laura Taddei. Caso delicato, senza testimoni, esito incerto.
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