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Delitto di Garlasco: Andrea Sempio: “Sono innocente, la famiglia Poggi crede in me

Nuovamente indagato 18 anni dopo l’omicidio di Chiara Poggi

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diciotto anni dal delitto di Garlasco, Andrea Sempio è stato nuovamente indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, ma continua a dichiararsi innocente. Il 37enne, all’epoca poco più che maggiorenne, frequentava la casa della vittima in quanto amico del fratello Marco Poggi.

In un’intervista rilasciata alla trasmissione Chi l’ha visto?, Sempio ha ribadito la sua posizione: “Io non c’entro nulla, lasciamo lavorare le autorità e vedrete che andrà tutto a posto”. Ha poi aggiunto che la famiglia Poggi “non ha mai avuto dubbi su di lui” e che mantiene ancora oggi i contatti con Marco. Pur sentendosi sereno dal punto di vista legale, ha ammesso di essere infastidito dal clamore mediatico che circonda nuovamente il suo nome.

L’inchiesta potrebbe durare fino a otto mesi

Secondo il suo avvocato, Massimo Lovati, l’indagine potrebbe protrarsi per sei, sette o otto mesi, poiché il pubblico ministero seguirà l’articolo 359 del Codice di Procedura Penale, che prevede l’uso di consulenti tecnici per accertamenti scientifici.

  • “Se le cose viaggeranno sull’articolo 359, fino all’avviso di conclusione delle indagini preliminari non sapremo nulla”, ha spiegato il legale.
  • Sempio è attualmente indagato “in concorso con altri o con Alberto Stasi”, già condannato a 16 anni di carcere per l’omicidio di Chiara Poggi.

L’avvocato ha anche sottolineato che il suo assistito sta affrontando l’inchiesta con maggiore lucidità, avendo superato lo shock iniziale dell’attenzione mediatica.

Le discrepanze temporali e il DNA sotto esame

Uno degli elementi centrali dell’inchiesta è il DNA di Sempio, ritenuto una prova chiave. Tuttavia, restano da chiarire diversi punti fondamentali:

  • Il movente dell’omicidio.
  • L’alibi di Sempio e la sua eventuale presenza nella villetta della famiglia Poggi.
  • La ricostruzione dell’orario del delitto e la compatibilità con gli spostamenti dell’indagato.

Gli inquirenti stanno analizzando le dichiarazioni rese nel 2017 e nel 2008, riscontrando alcune incongruenze. Nel verbale del 10 febbraio 2017, Sempio affermava: “Suppongo di essermi svegliato verso le nove, credo che mio padre fosse in casa, ma non posso esserne certo”. Tuttavia, nel verbale del 4 ottobre 2008, non menzionava affatto la presenza del padre, mentre quest’ultimo dichiarava di essere in casa. La madre, invece, ha confermato di aver lasciato l’abitazione alle 8:15, tornando solo dopo le 10:00.

Secondo la ricostruzione giudiziaria che ha portato alla condanna di Alberto Stasi, Chiara Poggi è stata uccisa tra le 9:12 e le 9:35. Sempio, invece, avrebbe lasciato Garlasco solo dopo le 10:00, per recarsi a Vigevano. L’alibi fornito dall’indagato si basa su uno scontrino del parcheggio, che segna l’orario di arrivo alle 10:18, ossia 43 minuti dopo l’orario stimato del delitto.

Telefonate sospette e l’uso del computer di Chiara

Un altro elemento sotto esame sono le telefonate effettuate da Sempio a casa Poggi nei giorni precedenti il delitto. Il 4, 7 e 8 agosto 2007, il giovane ha chiamato il numero fisso della villetta. Lui stesso ha giustificato questi contatti dicendo di aver confuso il numero con quello di Marco Poggi, in vacanza in Trentino.

  • “Mi ricordo che Marco mi ha detto che sarebbe partito, ma non la data esatta”, ha dichiarato.
  • Anche l’uso del computer di Chiara Poggi è un elemento di interesse per le indagini.

Sempio ha raccontato di aver usato il computer due o tre giorni prima della partenza di Marco, dettaglio che potrebbe rivelarsi importante nel quadro dell’inchiesta.

Le prossime mosse della Procura di Pavia

Un altro aspetto rilevante riguarda la gestione dell’inchiesta da parte della Procura di Pavia. L’avvocato Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi, ha sottolineato che i genitori e il fratello di Chiara non sono ancora stati nominati ufficialmente come parti offese.

“La riapertura dell’inchiesta non è stata richiesta dalla famiglia, ma è avvenuta su iniziativa della difesa”, ha precisato Tizzoni.

Le indagini proseguono con nuove analisi del DNA, interrogatori e verifiche sugli alibi. Resta da capire se emergeranno elementi sufficienti a riaprire definitivamente il caso.

Notizia e foto tratta da tiscali.it
© Riproduzione riservata
20/03/2025 10:49:08


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