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Antenna Anghiari: il TAR respinge il provvedimento del Comune e da ragione a Inwit

Checcaglini: Perché gli amministratori non ce lo spiegano?

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La contestata antenna ad Anghiari ha oggi le motivazioni con cui il TAR respinge il provvedimento del Comune di Anghiari e da ragione a Inwit.

Nei giorni scorsi sono state pubblicate le motivazioni della sentenza. La sentenza stessa la conoscevamo già, tant'è che dopo di essa i lavori di realizzazione dell'antenna sono ripresi e oggi questa è installata.

Ci riferiamo al ricorso di INWIT contro il provvedimento del Comune di interruzione dei lavori, ricorso che INWIT ha vinto. Ma ci interessavano le motivazioni per comprendere se il Comune avesse fatto tutto il possibile per opporsi a un'installazione ritenuta sbagliata, emettendo un provvedimento di interruzione dei lavori, oppure se l'intera vicenda fosse segnata da ritardi e forse negligenze .

Purtroppo, è proprio quest'ultima la realtà: la vicenda è segnata da ritardi che hanno permesso a INWIT di vincere il ricorso e completare l'installazione dell'antenna. Certo, la legislazione è favorevole a chi effettua queste installazioni, come dimostrato dagli ultimi provvedimenti del governo Meloni, che riducono i tempi del silenzio-assenso da 90 a 60 giorni.

Ma vediamo cosa dice la sentenza, facendo necessariamente una sintesi quanto più precisa possibile.

Il 26 ottobre 2023, INWIT presenta la richiesta al SUAP. È importante notare che l’istanza, come dispongono le norme, conteneva la richiesta di "garantire pubblicità all’istanza".

Un punto cruciale è che i cittadini di Anghiari hanno saputo dell'installazione dell'antenna solo a fine gennaio 2024, al ritorno di qualcuno che stava effettuando una passeggiata lungo via del Carmine, e ha visto le macchine operatrici al lavoro.

Per carità, è possibile che l’istanza sia stata pubblicata in qualche albo come obbliga la legge, ma evidentemente dove nessuno la nota, eccetto forse gli addetti ai lavori.

Pubblicherò questo post. Se ritenete fornire qualche indicaziobe o eventuali imprecisioni, la sentenza è lunga e complessa tra citazioni di legge ecc.. "La contestata antenna di Anghiari ha ora le motivazioni con cui il TAR respinge il provvedimento del Comune di Anghiari e dà ragione a Inwit.

Nei giorni scorsi sono state pubblicate le motivazioni della sentenza. La sentenza stessa era già nota, tant’è che, dopo di essa, i lavori per la realizzazione dell'antenna sono ripresi e oggi questa è installata.

Ci riferiamo al ricorso di INWIT contro il provvedimento del Comune di interruzione dei lavori, ricorso che INWIT ha vinto. Ma ci interessavano le motivazioni per comprendere se il Comune avesse fatto tutto il possibile per opporsi a un'installazione ritenuta sbagliata, emettendo un provvedimento di interruzione dei lavori, oppure se l'intera vicenda fosse segnata da ritardi e forse negligenze.

Purtroppo, è proprio quest'ultima la realtà: la vicenda è segnata da ritardi che hanno permesso a INWIT di vincere il ricorso e completare l'installazione dell'antenna. Certo, la legislazione è favorevole a chi effettua queste installazioni, come dimostrato dagli ultimi provvedimenti del governo Meloni, che riducono i tempi del silenzio-assenso da 90 a 60 giorni.

Ma vediamo cosa dice la sentenza, cercando di fare una sintesi il più precisa possibile.

Il 26 ottobre 2023, INWIT presenta la richiesta al SUAP. È importante notare che l’istanza, come dispongono le norme, conteneva la richiesta di "garantire pubblicità all’istanza".

Un punto cruciale è che i cittadini di Anghiari hanno saputo dell'installazione dell'antenna solo a fine gennaio 2024, quando qualcuno, durante una passeggiata lungo via del Carmine, ha visto le macchine operatrici al lavoro. Per carità, è possibile che l’istanza sia stata pubblicata in qualche albo come obbliga la legge, ma evidentemente in un luogo dove nessuno la nota, eccetto forse gli addetti ai lavori.

Perché dunque i cittadini non sono stati convocati in una riunione comunale per essere informati di un intervento così importante, soprattutto in una zona delicata dal punto di vista ambientale? Negligenza? Sottovalutazione del problema? Entrambi? Qualcuno dovrà spiegare questo ai cittadini, credo. Peraltro, lo stesso Comune aveva ricevuto una comunicazione da INWIT con il programma degli interventi, che indicava proprio quella località come luogo di intervento. Si può dire senza essere smentiti che il Comune sapeva fin da ottobre, ma si è ben guardato dal dovere di informare i cittadini su quanto stava accadendo.

Proseguendo con l'esame delle motivazioni: il 20 gennaio, il Comune di Anghiari comunica a INWIT che la documentazione è incompleta. Comunicazione inefficace, secondo il TAR, in quanto erano già trascorsi 15 giorni dalla presentazione della richiesta e addirittura erano passati 60 giorni, termine ultimo per la conclusione del procedimento.

Il collegio del TAR ha stabilito che la richiesta di ulteriore documentazione doveva avvenire entro 15 giorni e tramite gli strumenti previsti, come la conferenza dei servizi appositamente convocata.

Ma la cosa più rilevante è che tutti i rilievi a INWIT sono stati comunicati quando il silenzio-assenso si era già formato (trascorsi 60 giorni dalla presentazione dell’istanza), e pertanto ogni provvedimento adottato oltre tale termine, dice il TAR, è inefficace.

I cittadini di Anghiari devono chiedersi perché, in una vicenda di questa rilevanza, non si sia proceduto con la celerità che non tanto i tempi di legge imponevano, ma soprattutto perché si stava violando un luogo caro a ogni anghiarese e il Comune aveva il dovere di fare di tutto, con i provvedimenti necessari nei tempi giusti.

Perché gli amministratori non ce lo spiegano?

Redazione
© Riproduzione riservata
17/01/2025 17:27:53


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